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L'uomo non girava armato

Omicidio Anastasio: forse il movente potrebbe giungere da quel terribile passato

Emerge dalle investigazioni che proprio il protagonista di quella sparatoria, il "rivale in amore" appunto di Anastasio, è il titolare di un'area di servizio che si trova alla periferia di San Severo, contro la quale due sere fa ignoti hanno esploso tre colpi di fucile calibro 12.

Omicidio Anastasio: forse il movente potrebbe giungere da quel terribile passato

Nel corso dell'intera giornata i carabinieri della locale compagnia hanno eseguito due esami dello stub e ascoltato una decina di persone per cercare di ricostruire gli ultimi istanti di vita del giovane pregiudicato. Leggi tutto

Si infittisce l'indagine per far luce sull'omicidio di Giuseppe Anastasio 33 enne pregiudicato sanseverese morto ammazzato alle prime luci dell'alba di ieri in Via Taranto nel comune dell'Alto Tavoliere. Nel corso dell'intera giornata i carabinieri della locale compagnia hanno eseguito due esami dello stub e ascoltato una decina di persone per cercare di ricostruire gli ultimi istanti di vita del giovane pregiudicato. Ma la vera novità in ambito investigativo giunge dal passato dell'uomo, ricordiamolo coinvolto nell'omicidio della piccola Stella Costa la ragazzina di 12 anni che lui stesso ammazzo accidentalmente durante una sparatoria con un suo concittadino per questioni passionali. Emerge dalle investigazioni che proprio il protagonista di quella sparatoria, il "rivale in amore" appunto di Anastasio, è  il titolare di un'area di servizio che si trova alla periferia di San Severo, contro la quale due sere fa ignoti hanno esploso tre colpi di fucile calibro 12. Gli inquirenti stanno verificando se possa esserci un nesso tra l'uccisione di Anastasio e l'atto intimidatorio subito dal benzinaio. Al momento, però,  non viene tralasciata alcuna pista investigativa come quella legata alla criminalità organizzata con il classico regolamento di conti tra malavitosi locali inerente al mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti: l'uomo infatti ha un precedente per droga risalente al 2014 quando venne coinvolto nel blitz denominato appunto "Pink Lady" che portò all'arresto di una trentina di persone. Escludono categoricamente, invece, l'ipotesi legata alla vendetta familiare legata all'uccisione della piccola Stella Costa. Un valido aiuto alle indagini potrebbe giungere dalla visione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti a largo raggio nella zona dell'agguato. Di certo c'è che Giuseppe Anastasio non temeva per la sua vita, infatti non girava armato né tantomeno possedeva un'arma. Infatti nel corso delle perquisizioni sia personale che domiciliare i militari non hanno recuperato pistole o fucili.

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