IL MATTINO
CAMPIONI DEL MONDO / 3
11.04.2014 - 19:37
Francesco Bonsanto, primo da sinistra, con la medaglia di Plovdiv (Ph: A. Bizzi)
Per una vittoria che entra di diritto nella storia della scherma italiana, può anche capitare di sacrificare una notte di riposo. Perché, a volte, essere campioni richiede anche questo “sacrificio”. «Il risveglio da campione? Non c’è stato in realtà, abbiamo festeggiato tutta la notte». Comincia così il racconto del “giorno dopo” di Francesco Bonsanto, lo sciabolatore foggiano del Club Scherma San Severo, che a suon di risultati importanti si è ritagliato un posto nella squadra campione del mondo. «Sulla carta eravamo i più forti, ma in questa gara a squadre la cosa più importante è fare gruppo: molte squadre sono carenti in questo, noi ci siamo riusciti ed è stata la nostra arma in più». Infine, le dediche: «Questo titolo lo dedico alla mia famiglia, in particolar modo a mia mamma, ma il mio grande ringraziamento va a Gigi Tarantino, che è riuscito a farmi cambiare come atleta, al presidente Matteo Starace e agli avvocati Mario Tricarico e Antonio Carella».
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