IL MATTINO
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16.06.2025 - 14:32
La nuova generazione di piani di welfare è strutturata su quattro assi fondamentali: benessere fisico, benessere mentale, benessere sociale e benessere finanziario.
Negli ultimi anni, il welfare aziendale ha assunto un ruolo strategico nella gestione delle risorse umane, configurandosi come leva competitiva per attrarre, motivare e trattenere i talenti. In un contesto economico e sociale segnato da incertezza, inflazione e crescente attenzione al benessere individuale, le imprese italiane stanno ridefinendo le proprie politiche di beneficio, andando ben oltre i tradizionali premi monetari. Il focus si è spostato verso soluzioni flessibili e personalizzate che mettono al centro il dipendente e le sue esigenze, integrando aspetti economici, sociali, sanitari e relazionali.
Le direttrici del benessere: fisico, mentale, sociale, finanziario
La nuova generazione di piani di welfare è strutturata su quattro assi fondamentali: benessere fisico, benessere mentale, benessere sociale e benessere finanziario. Le aziende più lungimiranti stanno puntando su soluzioni olistiche che tengano insieme la salute, la qualità della vita e la sicurezza economica dei dipendenti. Pacchetti di prevenzione sanitaria, accesso agevolato a specialisti, supporto psicologico, iniziative per l’equilibrio vita-lavoro e consulenze finanziarie sono diventati strumenti concreti di una cultura aziendale orientata al “wellbeing”.
A conferma di questa tendenza, più del 40% delle aziende ha prodotto un piano di welfare aziendale, come riportato dall'Osservatorio Edenred 2024, con una penetrazione ancora più significativa nel settore privato (51%). La crescita evidenziata negli ultimi due anni indica un’evoluzione strutturale più che episodica, segnalando una crescente consapevolezza manageriale sul ritorno in termini di produttività, fidelizzazione e clima interno.
Strumenti digitali e piattaforme integrate
L’efficacia del welfare aziendale è legata anche alla facilità d’accesso da parte dei dipendenti. Per questo motivo, molte imprese stanno adottando piattaforme digitali che consentono la personalizzazione dei benefit, la rendicontazione e la gestione in tempo reale dei crediti disponibili. Soluzioni come wallet welfare e carte prepagate su circuito Visa stanno rendendo il sistema più trasparente, flessibile e tracciabile.
L’elemento distintivo di queste piattaforme non è solo tecnologico, ma culturale: esse promuovono un approccio bottom-up, in cui il lavoratore è coinvolto attivamente nella costruzione del proprio pacchetto di welfare, rafforzando il senso di partecipazione e appartenenza. Le aziende, dal canto loro, ottengono dati utili per misurare il ritorno delle iniziative in termini di engagement e impatto organizzativo.
Salute aziendale e vantaggi fiscali
Tra gli strumenti che si stanno affermando con maggiore efficacia vi sono le polizze sanitarie aziendali, che rispondono contemporaneamente a esigenze di tutela individuale e ottimizzazione fiscale. In un contesto in cui il Servizio Sanitario Nazionale mostra segnali di affaticamento e le liste d’attesa si allungano, molte imprese stanno integrando la copertura pubblica con soluzioni assicurative private per i propri dipendenti.
Oltre ai vantaggi in termini di salute e continuità lavorativa, queste soluzioni offrono un rilevante incentivo economico: la deducibilità della polizza sanitaria aziendale consente infatti di abbattere il reddito imponibile dell’azienda entro i limiti previsti dalla normativa fiscale, rendendo questa opzione particolarmente appetibile sia per le grandi imprese che per le PMI. Inoltre, tali benefit non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente, a vantaggio anche del lavoratore.
Conversione dei premi di risultato e flessibilità contrattuale
Un altro meccanismo che sta dimostrando grande efficacia è la possibilità di convertire i premi di risultato in servizi di welfare. Tale opzione, prevista dalla normativa vigente, consente al dipendente di beneficiare dell’importo lordo del premio, trasformato in benefit esentasse. Le aziende, da parte loro, possono veicolare in modo più strategico le risorse economiche previste per la premialità, orientandole verso bisogni concreti e personalizzati.
La contrattazione integrativa, specie a livello territoriale e settoriale, si sta dimostrando uno strumento prezioso per strutturare piani di welfare coerenti e sostenibili.
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