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Potenza: in Via Cavour parcheggi trappola e multe lampo

Questa testata giornalistica ha già segnalato in passato numerosi disagi legati alla gestione dei parcheggi nel centro storico, dove le colonnine spesso non funzionano, lasciando gli utenti in balia di un sistema che punisce anche chi cerca di rispettare le regole

Potenza: in Via Cavour parcheggi trappola e multe lampo

A Potenza, in via Cavour, il paradosso è servito: parcheggi l’auto, ti precipiti alla colonnina per pagare il ticket, torni e trovi già la multa sul parabrezza. Un cittadino ha denunciato l’assurda vicenda, ma non è il primo né sarà purtroppo l’ultimo. L’ausiliare del traffico, interpellato sul posto, ha risposto con glaciale indifferenza: “La contravvenzione è già stata fatta”. Tradotto: evidentemente il tempo necessario per adempiere al pagamento non è contemplato. La logica? Assente. Il buon senso? Scomparso. Questa non è solo una storia di ordinaria ingiustizia urbana, è il sintomo di un sistema che punisce prima ancora di capire. E mentre i potentini si ritrovano a fare la corsa contro il cronometro, gli esercenti della zona lanciano l’allarme: “Il parcheggio a pagamento in questa zona è una vergogna, trovarlo è un miraggio, le multe piovono e i clienti scappano”. In via Cavour fare impresa è diventato un esercizio di resistenza. Tra ticket impossibili, spazi introvabili e controlli al limite del grottesco, il commercio locale viene messo in ginocchio da una burocrazia che sembra più interessata a fare cassa a tutti i costi che a garantire vivibilità. La domanda è semplice: chi tutela il cittadino? Chi protegge il tessuto economico della città? Perché in una via semi centrale, dove ogni metro quadrato è conteso, si continua a colpire chi cerca di rispettare le regole, anziché migliorare un sistema che ormai rasenta il surreale? Se il Comune di Potenza vuole davvero sostenere il territorio, cominci col rivedere le modalità di controllo e gestione dei parcheggi a Via Cavour, in Centro storico e non solo. Perché multare chi sta pagando non è solo ingiusto: è una caricatura della legalità.

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