La magistratura ha arrestato Chicco Tavasci e l'amministratore delegato Giuseppe Corriero con l'accusa di concorso in peculato e appropriazione indebita. Poi la messa in liquidazione dell'azienda; 1 milione e 250mila euro necessari per ricapitalizzazione aziendale, somma a cui la famiglia Tavasci-Alberini non è riuscita a far fronte. Così come l'enorme massa debitoria, partita da 25 milioni di euro di debiti ad inizio dell'inchiesta giudiziaria e che ad oggi splafona il tetto dei 50 milioni. Eppure le carte catastali parlano di un patrimonio immobiliare, solo sulla città di Foggia, che si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di euro: 17 immobili tra uffici, negozi, box.
Accedi per continuare la lettura
Se hai un abbonamento, ACCEDI per leggere l'articolo e tutti gli approfondimenti.
Altrimenti, scopri l'abbonamento a te dedicato tra le nostre proposte.
Commentascrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia