IL MATTINO
Il caso
17.11.2021 - 13:43
Proposto ricorso, il Tribunale di Foggia lo aveva reintegrato. In secondo grado, pero', la Corte di appello di Bari aveva confermato il licenziamento, condannandolo anche alla restituzione delle somme percepite. Davanti alla Suprema corte, il ricorrente ha sostenuto, tra l'altro, che siccome la banca non aveva in alcun modo protetto i dati contenuti nella "scheda cliente", aveva ritenuto di "non violare i dati sensibili altrui". Per la Cassazione pero' il motivo non convince
Accedi per continuare la lettura
edizione digitale
Il Mattino di foggia