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Otto gli arrestati, tre indagati sono tutt'ora ricercati

Operazione "Dirty Bomb", così facevano esplodere ordigni per estorcere denaro agli imprenditori

Attraverso le indagini i carabinieri hanno accertato che mediante missive minatorie gli arrestati, chiedevano alle vittime somme che oscillavano dai 50 mila ai 200 mila euro. «Spesso – racconta il capitano Antonio Bisogno - le bombe venivano utilizzate molto prima del contatto estorsivo»

Operazione "Dirty Bomb", così facevano esplodere ordigni per estorcere denaro agli imprenditori

“Vi scrivo questa richiesta perché sono autorizzato a farlo da persone che in questo momento hanno necessità ed hanno bisogno di uno sforzo da parte del mondo imprenditoriale locale, per sostenere le proprie famiglie. Siete pregati di non coinvolgere le forze dell'ordine, perchè solo così né voi, né i vostri cari ci obbligheranno a fare cose che noi non vogliamo fare. Il contributo, una tantum, a lei richiesto è di 100mila euro che ci dovrà versare in cinque rate mensili ad una persona da noi indicata e che successivamente verrà personalmente nella vostra azienda. Ed è per questo che vi ripetiamo di non fare sciocchezze, altrimenti le conseguenze potrebbero essere per lei, per la sua azienda e per la sua famiglia, inimmaginabili. Il denaro deve essere di piccolo taglio, max 50 euro e non segnato. A breve vi faremo sapere le modalità del pagamento che dovrà avvenire nel mese di agosto. Uno sforzo che vi eviterà conseguenze sulla società”. Questo il contenuto di una delle lettere minatorie inviata alle vittime prescelte dagli indagati

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