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Caro energia, ecco il risultato delle sanzioni a Mosca: in Italia a rischio oltre 800mila Pmi

Il caro-energia “mette a rischio 881.264 micro e piccole imprese con 3.529.000 addetti, pari al 20,6 per cento dell’occupazione del sistema imprenditoriale italiano”. Il dato drammatico snocciolato da Confartigianato all’interno del Rapporto evidenzia l’impatto dei prezzi del gas e dell’elettricità sulle aziende. Secondo il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, “rischiamo un’ecatombe di imprese"

Caro energia, ecco il risultato delle sanzioni a Mosca: in Italia a rischio oltre 800mila Pmi

"Servono interventi immediati ma anche altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti”. Tra le misure d’emergenza, Granelli ha parlato di “azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, la proroga e l’ampliamento del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre, va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico”. Secondo il presidente di Confartigianato, devono anche essere sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare modo per creare Comunità energetiche e per implementare l’autoproduzione. Tra gli interventi indicati da Granelli, la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51 per cento della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio chi inquina paga. Nel dettaglio, ha ricordato Confartigianato, “le attività più esposte alla minaccia del lockdown energetico e addirittura della chiusura sono quelle energy intensive: ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, raffinazione del petrolio, alimentare, bevande, farmaceutica, gomma e materie plastiche e prodotti in metallo. Ma i rincari dei prezzi dell’energia fanno soffrire anche altri 16 comparti manifatturieri in cui spiccano il tessile, la lavorazione del legno, le attività di stampa, la produzione di accumulatori elettrici e di apparecchi per uso domestico, di motori e accessori per auto, la fornitura e gestione di acqua e rifiuti”. Per Confartigianato

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