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Basilicata fuori dal turismo culturale: neanche un sito tra i 30 più visitati d’Italia

Un patrimonio ricchissimo e diffuso, ma nessuna strategia moderna per valorizzarlo e soprattutto per promuoverlo adeguatamente. La Basilicata scompare dalla mappa del turismo culturale nazionale, Matera regge tra mille difficoltà da sola l'intero sistema

Basilicata fuori dal turismo culturale: neanche un sito tra i 30 più visitati d’Italia

Venosa (archivio)

Secondo i dati riportati dall’Osservatorio Mibact-MiC Ticket Big Data, un terzo dei visitatori culturali si concentra su Matera, mentre il resto della regione si muove tra musei semi-deserti e siti archeologici visitati da qualche centinaio di persone l’anno. Un esempio? Il Museo nazionale di arte medievale e moderna della Basilicata di Matera incassa 74.000 euro, il Ridola 72.500. Il resto è un deserto. Mentre il mondo del turismo evolve e punta sull’esperienza, l’accessibilità digitale, i social e le tecnologie immersive, la Basilicata sembra ferma a un modello novecentesco, basato ancora su brochure cartacee e siti poco aggiornati. La fruizione del patrimonio culturale è spesso un percorso a ostacoli: orari ridotti, siti chiusi nei weekend, totale assenza di eventi permanenti o attività interattive per famiglie, scuole o turisti stranieri. Chi vuole visitare deve adattarsi, non è il sistema a mettersi al passo del visitatore

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