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In bocca al lupo Pd: La tragicommedia dell'opposizione lucana tra fantocci, ducetti e lotte per le briciole

In bocca al lupo Pd: La tragicommedia dell'opposizione lucana tra fantocci, ducetti e lotte per le briciole

L'opposizione in Basilicata, guidata da un Partito democratico in disfacimento, non è altro che l'ombra di se stessa, prigioniera di una crisi profonda che la condanna all'impotenza. Non si tratta solo dell'incapacità di opporsi efficacemente a un governo regionale di centrodestra che avanza senza ostacoli, ma soprattutto dei conflitti interni che ne dilaniano la coesione e ne annientano la credibilità. Manca una leadership, e questo è il nodo centrale. Il Partito democratico, che dovrebbe incarnare la spina dorsale di un’opposizione incisiva, si sgretola sotto il peso delle sue stesse contraddizioni. Le fazioni interne si scontrano su questioni strategiche che nascondono in realtà lotte di potere personale. È la logica del «chi vince prende tutto» che prevale, e con essa la frammentazione che paralizza ogni tentativo di sviluppare una linea politica coerente. Queste divisioni non sono più ideologiche, ma frutto di un opportunismo miope che sacrifica l'interesse collettivo sull'altare delle ambizioni individuali.

Ma la crisi dell’opposizione non si esaurisce qui. Sul piano dei contenuti, il Pd si muove senza rotta. L’ultimo tentativo di alzare la voce è stato un esercizio sterile: Roberto Cifarelli, ex assessore di centrosinistra, si è eretto a critico di un distacco dal Crob alla Regione, dimenticando però che simili manovre erano pane quotidiano quando quelli che indossavano la sua stessa casacca erano al timone. La sua denuncia è un atto vuoto, privo di sostanza, che rivela solo la disperazione di riempire un vuoto comunicativo con interrogazioni e dichiarazioni alla stampa. Sì, la stampa, soprattutto quella dei giornali amici e con editori particolarmente interessati.

La realtà è che l’opposizione in Basilicata non propone soluzioni, non costruisce alternative, ma si limita a recitare un copione stanco. I suoi sostenitori, sempre più delusi, la vedono ormai come un coro di spettatori silenziosi, incapaci di agire.

Uno dei leader fantoccio, che ha una fifa nera a tentare una competizione elettorale in Basilicata, il pandemista Roberto Speranza, è volato in America, a Chicago, per sostenere Kamala Harris, nella speranza di riuscire ad acquisire, per poi scimmiottare, qualche slogan all'americana e proporsi come vicesegretario di Elly Schlein, ultima spiaggia per non restare seppellito dal letame in uscita dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla gestione della pandemia. L'unica preoccupazione dei ducetti locali è invece la segreteria regionale. Giovanni Lettieri continua a muoversi in modo disordinato e presto qualcuno gli dirà che toccherà al più forte. Speranza ha suicidato tutti i suoi nelle competizioni elettorali ed è fuori gioco. Piero Lacorazza potrebbe accarezzare l'idea, ma ha un muro da superare: Vito De Filippo, Salvatore Margiotta e il riesumato, grazie alla giunta comunale di Potenza, Vito Santarsiero. I lupi sono in agguato. In bocca al lupo Pd.

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