IL MATTINO
Territorio
07.08.2024 - 18:28
Cosimo Latronico (Noi con l’Italia)
È stata approvata la graduatoria dei progetti ammissibili nell’ambito del “Bando pubblico per il finanziamento dei progetti per il piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni”. La Basilicata, terra di santi, poeti e… piccoli comuni, rientra nel provvedimento che coinvolge, in totale, 1.179 progetti ammessi a finanziamento. Tra i 144 immediatamente finanziabili, ci sono ben tre paesi lucani: San Chirico Nuovo, Cersosimo e San Severino Lucano.
San Chirico Nuovo si è classificato al terzo posto in Italia, ottenendo 681.191 euro. Un trionfo, considerando che, di solito, a far notizia sono solo i problemi. Cersosimo, al 91esimo posto, porta a casa 700.000 euro, mentre San Severino Lucano, al 102esimo posto, riceverà 1 milione e 362.000 euro. Non male per dei comuni spesso dimenticati dalle cronache nazionali.
Lo fa sapere l’assessore regionale alla Salute e al PNRR, Cosimo Latronico, con un certo orgoglio. Gli altri comuni della Basilicata ammessi a finanziamento - che però dovranno aspettare il loro turno in base ai fondi disponibili - includono San Martino d’Agri (274esimo posto) con 561.482 euro, Moliterno (294), Grottole (335), Fardella (350), Sasso di Castalda (576), Paterno (888), Rapone (1.058) e Savoia di Lucania (1.098), tutti con progetti da 700.000 euro. Ripacandida (494) ottiene un bel gruzzoletto di 2 milioni e 800.000 euro, Castelgrande (1.122) con 572.000 euro e Forenza (1.132) con 560.000 euro.
Latronico non perde l’occasione per enfatizzare: “La Basilicata dei piccoli comuni esprime un protagonismo che viene premiato dal bando nazionale. Il terzo posto di San Chirico Nuovo a livello nazionale, unito a Cersosimo e San Severino Lucano che accedono da subito ai finanziamenti, testimonia una grande dinamicità del territorio. I nostri paesi rappresentano il cuore pulsante della regione, custodi di tradizioni, cultura e paesaggi unici, ma devono fare i conti con sfide difficili legate soprattutto alla mancanza di risorse e a infrastrutture adeguate. In questo contesto – conclude Latronico - s’inserisce l’opportunità offerta dal bando che concede loro un’occasione di rilancio, traducendo in opere pubbliche la capacità progettuale e l’intuizione di comunità che non si arrendono di fronte allo spopolamento e alle difficoltà economiche”.
Sarà vero? Staremo a vedere se queste promesse si tradurranno in realtà tangibili o se resteranno l’ennesimo spot elettorale. Intanto, non ci resta che sperare che questi fondi portino davvero un po’ di ossigeno a questi piccoli centri, ormai ridotti a combattere contro l’abbandono e la desertificazione.
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