Avigliano al voto, Federica De Carlo (Impegno Comune) fa il punto: "Abbiamo un programma ambizioso e inclusivo"

Avigliano è pronta per mettere alle spalle la pagina del commissariamento?

"Lo scorso 2 febbraio è stato compiuto, a differenza di quanto sostenuto da taluni, un gesto di grande responsabilità. La macchina politica era sprofondata da tempo nell'ingovernabilità, nella mancanza di condivisione e di dialogo con tentativi maldestri di allontanare dai processi decisionali un gruppo di maggioranza quasi relegato a semplice spettatore con la mortificazione di numerose comunità e relativi investimenti progettuali di notevole interesse. Non è stato un gesto facile, non è stato affatto vissuto con superficialità. Strade alternative già percorse tendendo la mano ad un valido assessore ingiustamente messo alla porta e poi integrato nuovamente in giunta, pur di garantire ad Avigliano una stagione di buon governo, non hanno con il tempo mitigato una serie di storture. Nel corso della campagna elettorale questo tema di prioritaria importanza per ovvie ragioni ha tenuto banco ma noi amministratori uscenti dimissionari non abbiamo mai avuto nulla da nascondere. Quando si sostengono delle ragioni con la forza della verità e dei fatti si può affrontare a testa alta qualsiasi forma di dibattito".

De Carlo cos'è Impegno Comune e cosa rappresenta questo progetto politico?

"Impegno Comune è il nome della nostra lista, della lista nella quale sono candidata alle imminenti elezioni comunali ma è anche un imperativo: due parole che, insieme, segnano il tempo, lo spazio e l’azione. 'Impegno' per una corretta amministrazione, per un corretto utilizzo delle risorse pubbliche, per la corretta erogazione dei servizi, per la risoluzione delle criticità. Ma non solo: l’impegno di sognare, di immaginare, di programmare e ammodernare sulla spinta della rigenerazione urbana con servizi più vicini al cittadino, a misura di bambino, di anziano e di famiglia. Il termine 'comune', invece, abbraccia il più profondo senso di comunità e di collettività, un insieme di persone unite da un filo tanto sottile quanto estremamente resistente: è l’identità di un territorio e dei suoi abitanti. Impegno Comune è questo e riassume la voglia e l’obiettivo di dare ad Avigliano una visione futura ed inclusiva, senza campanilismi e territori di serie A e di serie B. Ritengo, dunque, che il nostro candidato sindaco Angelo Summa sia la persona giusta per rappresentare con dedizione ed attenzione le istanze di tutti in maniera leale e costruttiva".

E dal punto di vista programmatico quali temi reputa di principale importanza?

"Abbiamo un programma ambizioso. Indubbiamente la nostra comunità deve reggersi su un tessuto produttivo tale da impattare lo spopolamento. In questa ottica vi è il rilancio delle Aree Paip di Serra Ventaruli e Sarnelli - Miracolo. La promozione del turismo con la bellezza incontaminata del lago di Piano del Conte con un investimento di oltre 1,5 milioni di euro, occorre porre in essere quanto prima una nuova governance per il Castello di Lagopesole e la valorizzazione del turismo enogastronomico in virtù delle nostre eccellenze con l'istituzione del registro comunale di denominazione e marchio per i prodotti locali. Abbiamo il gradissimo potenziale del monastero di Santa Maria degli Angeli e del Centro Polivalente e ci accingiamo ai primi 20 anni della Fondazione Gianturco nel 2025. Ma non solo, vi è la sfida del plesso scolastico di Lagopesole e di Possidente ed una più costante attenzione al decoro pubblico".

Cosa si aspetta da questa tornata elettorale?

"In primis mi aspetto larga affluenza alle urne. Ad Avigliano la politica viene ancora vissuta con tanta passione e seguita con ampio interesse. Il passato aviglianese, del resto, parla chiaro: abbiamo storicamente espresso parlamentari, ministri, uomini che hanno raggiunto le primissime cariche dello Stato. Il voto deve rappresentare un momento di partecipazione a prescindere dagli schieramenti politici, quando i cittadini vengono chiamati ad esprimere la propria opinione vince la democrazia e la democrazia si nutre di partecipazione".