IL MATTINO
giornata internazionale della donna
08.03.2024 - 13:48
L'occupazione femminile si consolida. Nel 2023 le donne lavoratrici dipendenti o autonome hanno toccato quota 9,7 milioni, circa 161mila in più rispetto al 2019. Un risultato positivo, ma purtroppo ancora fortemente inferiore a quello messo a segno dall'occupazione maschile, che nello stesso periodo aumenta di 233mila unità. Anche se, a livello regionale, non mancano le eccezioni: in otto regioni, gli occupati donna crescono più degli uomini. Lo afferma Impresa donna Confesercenti in una nota. A contribuire alla crescita, anche il rafforzamento del lavoro autonomo femminile: secondo le nostre stime, il fatturato delle microimprese - fino a 9 addetti - guidate da donne vale ormai 100 miliardi di euro l'anno. Un risultato lontano dall'esser soddisfacente: le attività femminili scontano una dimensione media inferiore (il 62% sono ditte individuali, contro il 47% di quelle maschili) e di conseguenza, un fatturato inferiore del 40% circa rispetto alle imprese guidate da uomini. Il miglioramento del quadro nazionale del lavoro femminile, infatti, è la sintesi di andamenti differenti a livello territoriale. In sei regioni, le lavoratrici diminuiscono: Piemonte (-5mila occupate rispetto al 2019, anche se per gli uomini la flessione è peggiore), Emilia-Romagna (-9mila), Umbria (-2mila), Lazio e Molise (che perdono entrambe circa mille lavoratrici), Campania e Sardegna (entrambe -4mila). Positivo l'andamento nelle altre 14 regioni, ma con grandi differenze: si va dai mini-aumenti, nell'ordine di mille unità, delle lavoratrici in Valle D'Aosta alle +50mila registrate nel Veneto, cui va la maglia rosa per l'occupazione femminile in Italia. Complessivamente, otto regioni su venti registrano una performance migliore per l'occupazione femminile che per quella maschile.
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