IL MATTINO
Territorio
13.03.2023 - 18:36
Si chiama Basilicata Heritage Smart Lab, ed è un progetto co-finanziato dalla Regione, al quale partecipano l’Enea, il Cnr come capofila, l’Università della Basilicata e Basilicata Creativa con il suo cluster di oltre quaranta imprese operanti nell’industria culturale e creativa lucana. Il progetto mira a sviluppare prototipi nell’ambito della conservazione dei beni materiali, da sperimentare nella gestione degli ecosistemi culturali e a coinvolgere le comunità locali, quelle che ogni giorno vivono il territorio.
Basilicata Smart Heritage si serve della metodologia dello smart lab in quanto spazio interdisciplinare di incontro e ascolto, di relazione e collaborazione tra imprese, enti di ricerca, istituzioni e società civile, come specificato da Carolina Innella, responsabile delle attività progettuali dell'Enea. E lo fa per coniugare patrimonio culturale ed economia circolare, grazie a un lavoro strutturato di analisi, ricerca, sviluppo e implementazione.
Proprio l’Enea, in collaborazione con il Comune di Venosa e altre aziende partner, si occupa di curare il laboratorio urbano su economia circolare e patrimonio culturale.
La città oraziana è stata individuata, infatti, come territorio pilota per realizzare il living lab a cui partecipano associazioni locali, imprese, ma anche cittadini.
L’obiettivo? La co-progettazione e la co-ideazione di modelli partecipativi di economia circolare per favorire la transizione ecologica e rendere Venosa, in questo caso, una città più sostenibile e la sua comunità più resiliente, valorizzandone il patrimonio culturale.
Il contributo di Enea è favorire, attraverso lo smart lab, l’attivazione di veri e propri processi di rigenerazione socio-culturale.
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