IL MATTINO
Sociale
22.02.2023 - 22:02
Il prossimo 24 febbraio la piazza più importante del capoluogo lucano, Piazza Mario Pagano, accoglierà a partire dalle ore 17 tutti i partecipanti della manifestazione “Europe for peace” per chiedere a gran voce la pace in Ucraina, a un anno dall’inizio della guerra. L’obiettivo è quello di richiedere «Il silenzio delle armi e la fine di questo assurdo conflitto. Tutto quello che chiediamo è di dare una possibilità alla pace», si legge sulla pagina Facebook di Libera Basilicata, uno degli organizzatori. Tra gli altri sostenitori anche le associazioni Auser, Federconsumatori, Cgil, Cga-Acli, Cestrim, Rete degli studenti medi, Anpi, il Comitato per la pace di Potenza e Articolo ventuno. Proprio quest’ultima è un’associazione di recente creazione in Basilicata mentre, a livello nazionale, può vantare un percorso ventennale.
Nato il 27 febbraio 2002, Articolo ventuno riunisce esponenti del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo, ma anche giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero. Si ispira e prende il nome dall’omonimo articolo della Costituzione italiana: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. […]». La libertà di espressione e di pensiero avrà finalmente dei nuovi rappresentanti anche in Basilicata.
Dunque, la manifestazione in programma il prossimo venerdì sarà un battesimo di fuoco per un movimento che ha già tante idee e che si intreccia alle attività sostenute da Libera, un’associazione dal peso decisivo nella lotta alle mafie, alla criminalità organizzata e a qualsiasi forma di violenza e prevaricazione, costantemente impegnata nella ricerca della verità e nella tutela dei diritti. Impossibile, quindi, non intervenire in una situazione tanto grave quanto quella che si sta vivendo in Ucraina, dove la perdita ingente di vite umane e la distruzione è all’ordine del giorno, rendendo inevitabile l’allontanamento di milioni di ucraini dalle proprie case e, soprattutto, dal proprio Paese. Si contano più di 173mila persone in fuga soltanto in Italia, di cui circa un terzo sembra essere rappresentato da minori.
Un numero che potrebbe essere addirittura superiore alle stime e che ci fa riflettere sull’emergenza umanitaria che questa guerra ha causato.
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