IL MATTINO
il caso
16.11.2022 - 10:52
Marcello Gemmato
Sul caso costruito ad arte si è espresso il capogruppo di FdI in consiglio regionale della Regione Basilicata, Tommaso Coviello: "È successo la scorsa settimana al presidente del Senato Ignazio La Russa, al quale hanno estrapolato e manipolato una dichiarazione sul 25 aprile al fine di ottenere un titolo sensazionale. È successo oggi al sottosegretario Marcello Gemmato, il quale si è tenuto distante dal duello no vax - pro vax, andando ad analizzare una situazione quanto più evidente: i vaccini sono stati uno strumento utile per superare il momento più difficile della pandemia andando a prevenire i casi gravi e numerosissime ospedalizzazioni. Quello che è evidente - rimarca Coviello - è che nella gestione della pandemia l’Italia è stato uno tra i peggiori Paesi. Solidarietà all'amico Marcello, professionista sanitario e uomo di scienza"
"Un sottosegretario alla Salute che nega i vaccini non può rimanere in carica", ha scritto ieri in un tweet il segretario del Pd, Enrico Letta. "Le parole di Gemmato sono gravissime: pretendiamo parole nette da parte della Presidente del Consiglio", dice la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi. Le parole della discordia? Nel corso della trasmissione di Rai2 Re Start all'osservazione che "senza vaccini sarebbe stato magari peggio", Gemmato aveva replicato: "Questo lo dice lei, non abbiamo l'onere della prova inversa. Ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini". Il meloniano tira dritto e tiene a specificare che con le affermazioni sui vaccini alla trasmissione di Rai2 Re Start, "mi sono espresso male, o mi hanno frainteso. Io cercavo solo di sottolineare la totale inefficacia dell'azione dei precedenti governi durante la pandemia...". Parla così il sottosegretario alla Salute in quota FdI in un colloquio con il Corriere della Sera e in interviste a La Repubblica e La Stampa, all'indomani della polemica scoppiata per le sue dichiarazioni in tv. "Mi trovavo a un dibattito televisivo, parlavo di carenze nell'assistenza sanitaria che hanno portato il nostro Paese a essere per una parte della pandemia primo come mortalità e terzo per morbilità". Quando gli vengono ricordati i numeri, che indicano l'Italia terza per mortalità nel 2020, poi cinquantunesima nel 2021, risponde: "Io ho altre fonti", comunque "abbiamo avuto un numero alto di morti, quasi 180mila. L'altra sera volevo parlare di questo, di cose come l'assenza di un piano pandemico nazionale o la carenza di assistenza territoriale - ribadisce -. So che i vaccini hanno funzionato, li hanno fatti il 90% degli italiani". Gemmato voleva "ancorare la discussione al comportamento solo ideologico tenuto dai precedenti governi nel corso dell' emergenza provocata dal Coronavirus", aggiunge, ma "capisco e ammetto di essere stato poco felice nella mia espressione". In ogni modo, "devo fare ammenda? La faccio - sottolinea -. Devo dire che sono vaccinato? Lo dico. Mi sembrerebbe anche stupido non esserlo, visto che sono un farmacista. Tra l'altro, ero obbligato. Noi siamo contro l'obbligo ma comunque consigliamo il vaccino a chi è a rischio, anche per lavoro". I vaccini "sono serviti in una determinata fase storica, quella pandemica, mentre ora siamo in un'altra fase, quella endemica. Basta citare gli ultimi dati Agenas, che registrano un'occupazione del 2% dei posti di terapia intensiva nei nostri ospedali". Il sottosegretario non pensa a dimettersi ("Rientra tutto nel dibattito politico"), lo farebbe "solo se me lo chiede Giorgia" e si dice "stupefatto" delle "polemiche strumentali che sono state costruite su parole decontestualizzate".
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