Cerca

covid19

La marcia per le vittime della vigile attesa, a Roma in circa 2000 con l'Ucdl gridano "Giustizia"

 La marcia per le vittime della vigile attesa, a Roma circa 2000 persone con l'Ucdl grida "Giustizia"

Storie di paura, dolore e perdita, di inutile “vigile attesa”, hanno connotato la “marcia in ricordo delle vittime della vigile attesa”, che si è svolta domenica 19 giugno a Roma, lungo i Fori Imperiali, organizzata dall’Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà (UCDL). Circa duemila persone hanno seguito il presidente del movimento, l’avvocato Erich Grimaldi, oltre che Presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid 19, che a partire dal febbraio 2020 ha riunito medici volontari di tutta Italia, professionisti sanitari, che hanno lottato per curare a domicilio migliaia di persone, rimaste senza alcun tipo di assistenza medica dopo aver contratto il Covid-19.

Insieme a Grimaldi hanno sfilato familiari di vittime del Covid, di persone guarite dalla malattia grazie ai medici del Comitato, volontari, medici, professionisti sanitari e giornalisti.

“Abbiamo marciato per chi non c'è più, con i cuori segnati dal dolore, dalla paura, dallo sconforto, di parenti e amici, di malati e medici, ospedalieri e non” - ha detto Erich Grimaldi, Presidente UCDL - “chiediamo Giustizia per chi non c’è più, vogliamo sapere quando la magistratura si deciderà a fare chiarezza sul perché le persone sono state lasciate sole, perché gli studi randomizzati che sono stati chiesti ai nostri medici, non è stato il Ministero a farli”. E, ancora “non ci fermeremo fin quando non otterremo risposte, un Paese intero è stato paralizzato, migliaia di morti si potevano evitare, ma l’unica cosa che ha fatto questo Governo è stato demonizzare i medici che hanno salvato vite, usando farmaci approvati, sicuri e da sempre utilizzati. Vergogna!”.

Grimaldi si è poi commosso, ascoltando le tante testimonianze di chi ha perso un caro, rimasto in attesa di ricevere assistenza.

Tutte storie connotate dal medesimo copione: la positività al Covid, il medico di base che continua a dire “aspettiamo e vediamo, prenda la Tachipirina”, il peggioramento e la morte. “Mio fratello è morto così, ha raccontato una testimone, “abbiamo chiamato per tre volte il 118, le prime due hanno continuato a dirci di attendere, il medico aveva consigliato solo paracetamolo, la terza volta lo hanno portato via, e non lo ho mai più rivisto”.

“Una scia di dolore ma anche di affetto, riconoscenza e speranza per il futuro, quella a cui abbiamo assistito a Roma – ha detto Valentina Rigano, Portavoce UCDL – in questi due anni di battaglie, da giornalista e da Portavoce, ho lottato al fianco di Grimaldi contro la difficoltà di comunicare e informare rispetto a ciò che ho visto e toccato con mano insieme a migliaia di persone, per colpa dell’inerzia di chi ha preso decisioni senza ascoltare i medici dei territori, che ha voluto negare la realtà di ciò che accadeva e accade ancora oggi, fino a scatenare una inconcepibile battaglia di principio tra i camici stessi. Dobbiamo aprire gli occhi, e chi di dovere deve prendersi la responsabilità delle scelte fatte”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione