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9 marzo 2020 Conte e Speranza chiudevano «per il nostro bene» l'Italia

Era il 9 marzo del 2020, iniziava il primo lungo lockdown. Sarebbe terminato il 18 maggio. Un momento che resterà nella storia. Conte non è più a Palazzo Chigi mentre il ministro Speranza, appassionato di coprifuoco e massimo rappresentante mondiale del "greenpassismo", confermato nel governo dei migliori, è ancora intrappolato - trascinando famiglie e imprese - nel vortice delle restrizioni e della mancata normalità, già propria in tutti i Paesi europei

Inchiesta di Bergamo, tremano Speranza e Conte. È pronta la super perizia di Crisanti: «Un documento per restituire agli italiani la storia di quei mesi»

Conte e Speranza

A due anni dal primo lockdown il famoso "modello Italia" rappresenta un fallimento totale, un modello che fin da subito ha mostrato tutte le proprie lacune, in termini di risposta sanitaria e di approvvigionamento di dpi, con l'Italia peggior Paese europeo per numero di decessi (con e per Covid, come originariamente e per due anni conteggiati). Le conferenze stampa delle 18 del duo Borrelli - Brusaferro, la carrellata di numeri (impossibili da verificare), la gestione del super commissario Arcuri, i bonus del ministro Gualtieri, le pessime figure del mondo della comunicazione e dell'informazione. La pandemia e le scelte del governo sono state uno "tsunami" per i consumi: nonostante il recupero registrato alla fine del 2021, dall'inizio dell'emergenza sanitaria la crisi innescata dal Covid ha cancellato solo nel primo anno di Covid quasi 4 mila euro di spesa a famiglia. E' quanto ha stimato Confesercenti a metà dello scorso anno, spiegando che il dato è la somma della riduzione dei consumi rispetto al livello pre-crisi. A pesare - ovviamente - sono stati i lockdown (quello ufficiale e quello ufficioso delle zone colorate) e le restrizioni a più livelli. "La salute prima di tutto", lo sosteneva a gran voce prima e lo sostiene ancor oggi il ministro Speranza, ma solo se si ha il Covid. «Si continua a morire di tumore, di patologie cardiovascolari, di malattie metaboliche. Non vorrei che il ministro Speranza l’abbia dimenticato. A che punto sono gli screening di patologie come il tumore al seno, la cui diagnosi precoce porta al successo in più dell’80% dei casi rilevati? A che punto è lo screening del sangue occulto nelle feci esiziale per la diagnosi precoce del tumore del colon retto? In una parola: che fine ha fatto la medicina della prevenzione», ha tuonato mesi addietro l'On. Gemmato (FdI) per la testata online affartitaliani.it facendo il punto della situazione per quanto concerne il collasso della prevenzione e tutte le altre patologie che esulano il Covid e i cui malati non sono certamente di serie b. Ma cosa è successo prima del lockdown totale? Sarà stabilito dalla procura di Bergamo che ha già parlato di reticenze da parte dei vertici del ministero della Salute. Ad oggi in poco più di cento pagine il consulente della procura, il microbiologo Andrea Crisanti, ha fatto chiarezza su una serie di aspetti meritevoli di valutazione per far luce su numerosi passaggi cruciali: la storia dell'ospedale di Alzano Lombardo e il nodo della gestione dei primi casi rilevati; la mancata zona rossa in quell'area del territorio bergamasco che è stata fra le più colpite; le comunicazioni fra il livello centrale e quello periferico; il rebus del piano pandemico e del suo aggiornamento. «Mi sono ispirato a quella che era la richiesta della procura: indipendentemente da qualsiasi responsabilità di carattere civile, penale o risarcitorio, generare un documento che potesse in qualche modo restituire agli italiani la storia di quei mesi - ha detto recentemente Crisanti - sicuramente la lettura della perizia darà una chiave per comprendere quello che è accaduto. Penso che sia stata fatta una cosa molto obiettiva». A due anni l'Italia è il Paese dei diritti compressi e della discriminazione dei 'fino a tampone positivo' sani per premiare chi ha scelto o ha dovuto cedere alla puntura. È un "premio", ha detto Brunetta, per chi tra tampone e vaccino ha scelto la scienza. Con buona pace di giovani e adulti che non possono lavorare, prendere un autobus o praticare sport.

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