IL MATTINO
Storie di donne
23.12.2021 - 17:17
Telling my son’s land è un docufilm che racconta la storia di una giornalista nella Libia post Gheddafi. La giornalista in questione è Nancy Porsia, freelance di origine materana.
Una donna, una inviata di guerra, per molto tempo l’unica italiana sul territorio libico nella delicata fase di transizione del Paese dopo la lunghissima dittatura di Gheddafi. Questo è quello che ha spinto Ilaria Jovine e Roberto Mariotti a fare di Nancy Porsia la protagonista di un documentario che è un intimo ritratto di una reporter, alle prese con un contesto di guerra. Una donna che si distingue per la sua professionalità, la sua esperienza, la sua umanità e la sua competenza specialistica nel Medio-Oriente, nel Nord-Africa e nelle migrazioni in un mondo spesso considerato “maschile” come quello del giornalismo e che diventa di importanza cruciale nel fotografare con le sue parole la complessità di un territorio così vicino all’Italia eppure così diverso da questa. I conflitti cambiano il volto dei paesi che vi sono coinvolti, sconvolgono la vita dei civili e questo lo si comprende a fondo solo se lo si esperisce in prima persona, come ha fatto Nancy Porsia.
In Telling my son’s land c’è il ruolo dei professionisti dell’informazione, la vita in equilibrio costantemente funambolico degli inviati sul fronte, c’è un complicato tentativo di democratizzazione di un Paese e nel mezzo la storia personale di Nancy Porsia che una figura femminile che, come tante altre donne contemporanee, è divisa tra la sua vocazione professionale e il desiderio di maternità, sotteso nel titolo del film.
Nancy Porsia si reca per la prima volta in Libia nel 2011, pochi giorni dopo la morte di Gheddafi e si trasferisce qui stabilmente nel 2013. Il Paese che viene raccontato nel docufilm è “la terra di suo figlio”: la giornalista, infatti, incinta di un bimbo, nel 2017 dovrà lasciare l’Africa. La Libia diventa ormai pericolosa per Nancy, una giornalista scomoda, e la giornalista rientra a Matera. Ci sono, quindi, anche i rischi del mestiere di una freelance indipendente e c’è Matera, sua terra di origine, che sullo schermo appare in alcuni estratti, immagini dell’archivio familiare e nel suo racconto di madre.
Presentato a Matera lo scorso 10 ottobre, in occasione del Matera Film Festival, Telling my son’s land continua a far parlare di sé: in questi giorni è stato proiettato a Roma e L’Aquila e proseguirà il suo viaggio nelle principali città italiane da febbraio.
edizione digitale
Il Mattino di foggia