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Made in Basilicata

Cinque vini lucani alla conquista di Gambero Rosso

Grande soddisfazione dell’assessore Fanelli per il premio Tre bicchieri 2022

Cinque vini lucani alla conquista di Gambero Rosso

È tempo di nuove conquiste per il settore vinicolo lucano: sono ben cinque i vini che si aggiudicano il rinomato premio “Tre bicchieri 2022” assegnato ogni anno da Gambero Rosso. I vincitori per la regione Basilicata sono stati: Aglianico del Vulture “Calice 2019 Donato D'Angelo” di Filomena Ruppi, Aglianico del Vulture “Il Repertorio 2019” prodotto da Cantine del Notaio, Aglianico del Vulture “Nocte 2017” prodotto dalla cantina Terra dei Re, Aglianico del Vulture “Re Manfredi 2018” di Re Manfredi Cantina Terre degli Svevi e, infine, Aglianico del Vulture “Titolo 2019” Elena Fucci.
La nota casa editrice, diventata ormai punto di riferimento per il settore enogastronomico, detiene il primato nella produzione di contenuti in questo ambito, realizzati con format sempre diversi tra loro: trasmissioni Tv, periodici, broadcasting, ma soprattutto guide. Essere presente su una guida Gambero Rosso vuol dire aver raggiunto un traguardo di importanza notevole, come notevole sarà la risonanza che ne deriverà.
Sarà sicuramente così per i cinque produttori di vino coinvolti nella premiazione per il 2022. Le parole destinate alla Basilicata dagli ideatori del premio devono rendere orgogliosi non soltanto i vincitori in questione, ma l’intera regione per la crescita che sta attraversando in questi ultimi anni: «Se dovessimo stilare una classifica dei territori con maggior margine di crescita mediatica e commerciale d’Italia, probabilmente la Basilicata finirebbe sul podio». Si citano, inoltre, i vasti vitigni autoctoni di pregio e i tanti vignaioli appassionati, oltre al fatto che, in questa edizione, sono stati ben ventotto i vini lucani arrivati sino allo step delle degustazioni finali, dimostrando «una maturità tecnica dei produttori della regione, che si impegnano da anni a fondo per realizzare prodotti di livello». Tantissimi per una regione così piccola: la qualità, dunque, è molto alta. Però, non basta.
Infatti, sebbene le motivazioni addotte alla premiazione rappresentino un grande vanto per la regione, devono anche rappresentare uno spunto di riflessione e una spinta al miglioramento. Si parla, infatti, dell’alto livello delle produzioni, nonché della bellezza dei territori, ma anche della loro scarsa promozione e di investimenti (probabilmente) insufficienti in ambito di marketing e comunicazione.
Dunque, urge una campagna che possa far conoscere i vini lucani ancora di più, approfittando anche della scia di Matera capitale della cultura 2019, che ha creato una risonanza mediatica riguardante l’intera regione.
Grande soddisfazione per la premiazione è stata espressa anche dall’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Fanelli, definendola «Un riconoscimento rilevante che gratifica un lavoro contraddistinto da dedizione, caparbietà e capacità, premiando aziende di eccellenza localizzate tutte nell’area del Vulture, a conferma della qualità e della importanza assunta a livello internazionale dall’Aglianico espressione di quel territorio», senza dimenticare i grandi passi in avanti dei territori della Val d’Agri e del materano, dove la produzione di vino sta prendendo sempre più piede.

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