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Tisci è troppo social e Summa della Cgil si incarta sulle Foibe

La replica del Dg dell'Arpab: «Il segretario regionale della Cgil forse avrebbe preferito che quelle vicende, quel genocidio compiuto sugli italiani rimanesse nascosto come per troppi anni è accaduto. Una Legge dello Stato impone di ricordare, Summa se ne faccia una ragione»

Tisci è troppo social e Summa della Cgil si incarta sulle Foibe

da sinistra: Summa e Tisci

Botta e risposta tra Antonio Tisci, direttore generale dell'Arpab e Angelo Summa, segretario regionale della Cgil. Tisci sarebbe colpevole di manifestare a mezzo social i propri pensieri con parole definite dal sindacalista "imbarazzanti" in virtù del suo ruolo pubblico. Ma è lo stesso Tisci a chiarire che bisogna sempre distinguere tra un ente pubblico ed il profilo privato del suo Dg ed affida a Facebook, lo strumento della discordia, l'ultima riflessione in merito: «Le Foibe sono patrimonio comune della storia d'Italia, gli eccidi commessi dai partigiani comunisti titini e italiani sul confine orientale e nelle Venezia Giulia dovrebbero essere patrimonio di tutti gli italiani. Una Legge dello Stato impone alle amministrazioni pubbliche di commemorare quegli eventi. Il segretario regionale della Cgil - prosegue Tisci - forse avrebbe preferito che quelle vicende, quel genocidio compiuto sugli italiani rimanesse nascosto come per troppi anni è accaduto. Una Legge dello Stato impone di ricordare, Summa se ne faccia una ragione. Mi spiace solo di non aver organizzato niente come Arpab, del resto è una amministrazione pubblica ed è tenuta a farlo. Purtroppo - conclude - non ho fatto in tempo».

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