IL MATTINO
Diritti umani
20.11.2020 - 16:18
La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 si pone come strumento di promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e modifica l’idea di bambino, che non si configura più come mero soggetto di tutela e protezione, ma come vera e propria persona che ha valore a sè, una dignità e un’indipendenza. L’obiettivo fu e continua ad essere quello di equiparare i bambini agli altri membri della società garantendo perciò, il diritto alla salute fisica e mentale delle persone di minore età assicurandogli pari opportunità nell’accesso alle cure. Non si parla di “minori” come condizione di inferiorità e debolezza ma di persone di età minore, attribuendo al fanciullo il riconoscimento dello status di soggetto di diritto. Così ogni anno, il 20 novembre, si ricorda questa data in tutti i paesi del mondo come Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e oggi la sua celebrazione ricade in un disperato periodo segnato dal Covid-19. La pandemia sta avendo un impatto enorme e devastante sui diritti dei bambini in tutto il mondo, oltre che sulla loro salute mentale. Senza confini, il virus sta minando al futuro dei giovani fanciulli mettendo in difficoltà in primis quelle famiglie che stanno già lottando per sopravvivere. “Le previsioni sono allarmanti: il numero totale dei bambini che vive sotto soglia di povertà potrebbe superare i 700 milioni entro la fine del 2020. Molte famiglie hanno subìto infatti gli effetti economici della pandemia e non posso permettersi quindi le cose più basilari.” Ed è proprio rivolto ai bambini e adolescenti il videomessaggio dell’18 novembre dei Presidenti delle Camere Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati: “Le istituzioni devono lavorare in modo coeso per tutelare i minori in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo. E’ necessario un forte impegno per scongiurare l’acuirsi di inaccettabili disuguaglianze e per garantire ai bambini e ai ragazzi un sano sviluppo ed efficace opportunità di crescita”. Inoltre, la mancanza di socialità, l’isolamento, la didattica a distanza con il suo difficoltoso e carente apprendimento, l’ansia e la paura minacciano totalmente la salute mentale del fanciullo che risiede proprio nell’infanzia. Se all’infanzia vengono private le basi per una formazione equilibrata, il disagio si trascinerà lungo tutto l’arco della vita del soggetto. Perciò, tra gli altri, è importante prestare attenzione e responsabilità alla tutela del diritto alla salute mentale in infanzia e adolescenza evitando di minimizzare il disagio del minore privandone l’accesso alla cura. Mai come ora i bambini meritano più di ogni altra cosa al mondo il diritto di pensare che possono ancora cambiare il mondo, e noi adulti, società, sanità e politica siamo loro debitori e dobbiamo garantirgli almeno questa possibilità. “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli sempre tutto”. – Antoine de Saint-Exupèry, Il Piccolo Principe
edizione digitale
Il Mattino di foggia