Cerca

Musica in lutto

Il maestro lucano Pasquale Menchise ricorda Morricone: «Un faro, la colonna sonora della nostra contemporaneità»

«Ci ha lasciato un grande uomo e un monumento della musica internazionale, ma le sue note ci accompagneranno per sempre»

Il maestro lucano Pasquale Menchise ricorda Morricone: «Un faro, la colonna sonora della nostra contemporaneità»

Ci ha lasciati Ennio Morricone, uno dei massimi autori della musica cinematografica, riconosciuto universalmente come uno dei compositori più popolari al mondo. Il suo linguaggio musicale è efficace, capace di penetrare nella memoria. Morricone, un cognome sinonimo di musica per tutte le generazioni: indimenticabili i temi di Per un pugno di dollari, C’era una volta il west, L’estasi dell’Oro, Gabriel’s Oboe e tante altre opere d’arte in musica. Impossibile non citare anche i suoi arrangiamenti pop come per esempio Abbronzatissima, Il mondo e Se telefonando che, a detta di Maurizio Costanzo, venne ispirata anche dal suono della sirena della polizia di Marsiglia. La sua musica un misto di immagini che ha saputo penetrare nella quotidianità di tutti. Gli Oscar, uno onorario nel 2007 e uno vinto per The Hateful Eight nel 2016, arrivati forse troppo tardi. «Un funerale privato perché non voglio disturbare» si legge nel necrologio scritto di suo pugno. Un timido che sprigionava tutto il talento nelle sue composizioni, memoria della sua arte in dono all’eternità.

Quando si parla di musica in Basilicata, uno dei primi riferimenti è Pasquale Menchise, grande direttore d’orchestra e compositore che ha avuto il piacere di conoscere personalmente il maestro Morricone. Per anni infatti ha “condiviso” lo stesso produttore con il maestro scomparso, Luigi Caiola, amico fraterno del direttore lucano. La redazione de Il Mattino lo ha raggiunto telefonicamente per elaborare un ricordo del grande compositore romano.

Cosa rappresenta il maestro Morricone per lei e per la musica italiana?

«Un faro, un vero faro per la musica dedicata al cinema. Uno dei più grandi compositori di musica per immagini della storia. Aveva un dono: sapeva rappresentare in musica “i momenti visivi”. La musica che ha composto lui non è come tutta la musica da film. Tolta dalle immagini vive anche di vita propria ed ha una intensità incredibile. Quando la ascolti rivivi quel pezzo di pellicola ma quelle note vivono indipendentemente dal film stesso. Una musica semplice e di grandissima efficacia, di una bellezza disarmante. Il suo talento è emerso in Italia, conquistando il mondo contrapponendosi ai grandi nomi americani che avevano dalla loro dei budget molto più consistenti. Emergeva inoltre la sua capacità di orchestrare che non è da tutti».

La presidente Casellati lo ha definito un grande poeta della contemporaneità, la colonna sonora d’Italia. Perché la sua è una figura così rivoluzionaria?

«Un autore capace di unire generazioni così distanti è di per sé originale. Non è semplice essere così popolare tra i bambini di 7 anni fino sino a chi ha novant’anni. Una carriera straordinaria. Credo che la definizione della presidente del Senato sia quella giusta: è la colonna sonora del Novecento. Fate ascoltare le prime note di Il buono, il brutto e il cattivo anche ad un ragazzino di dodici anni, la sua mente lo ricondurrà a quelle scene cult che hanno fatto degli spaghetti western un genere amatissimo da tutti. Ci sono tantissimi compositori italiani di immenso talento, Morricone è il capostipite. Facciamo scuola, come sempre».

Nel 2014 la rassegna “Suoni e natura” lo avrebbe visto protagonista in Basilicata, per motivi di salute del maestro però non venne realizzata la serata a lui dedicata. Sta pensando a mettere in scena uno spettacolo in suo onore?

«Ho curato la rassegna Suoni e natura sin dal suo nascere, abbiamo realizzato tre dei quattro spettacoli previsti. Purtroppo quello dedicato a lui non venne messo in scena per motivi di salute che lo tennero bloccato fino al dicembre del 2015. Un grande dispiacere, sottolineato anche da qualche uscita giornalistica che mise in dubbio la mia buona fede, purtroppo la verità è proprio questa: il concerto diretto da Morricone non ci fu perché il maestro aveva problemi di salute. Tutto qui. Con molto rammarico l’evento venne prima posticipato e poi annullato. Sarei davvero felice di ricordare in musica le sue opere e la sua arte, quando ho la possibilità propongo un suo brano in quasi tutti i miei concerti. Sono disponibile a dirigere una serata in suo onore».

Qual è la colonna sonora del maestro Morricone che preferisce?

«Una scelta difficile, davvero. Ho avuto il piacere di suonarle quasi tutti. Il buono, il brutto e il cattivo, i temi di Nuovo Cinema Paradiso, Deborah’s Theme per esempio sono delle opere dalla carica emotiva impressionante. Ho suonato, nella preghiera in musica alla Madonna di Viggiano, la colonna sonora di The Mission che per l’immaginario collettivo è simbolo di speranza. Ci ha lasciato un grande uomo e un monumento della musica internazionale ma le sue note ci accompagneranno per sempre».

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione