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Il caso

Feltri porta pure iella. Quando disse della Basilicata «mica è la Cina», è scoppiata la pandemia

L'ultima volta che ha parlato della Basilicata dicendo «mica è la Cina» è scoppiata la pandemia (che ha devastato soprattutto la sua Bergamo) e i lucani hanno dovuto tendere la mando agli orobici mandando medici e infermieri. Ora Feltri ci riprova: Cosa accadrà ancora?

L'ultima volta che ha parlato della Basilicata dicendo «mica è la Cina» è scoppiata la pandemia e i lucani hanno dovuto tendere la mando agli orobici mandando medici e infermieri. Ora Feltri ci riprov

Le sue parole: «Sono impaziente di migrare in Campania o a Potenza allo scopo di sollevarmi dalla fame orobica, aggravata dal virus. Confido di ottenere un posto nel ruolo di posteggiatore abusivo o contrabbandiere». Via agli scongiuri

L'ultima volta che Vittorio Feltri ha parlato della Basilicata ha detto: «Mica è la Cina». Poi è scoppiata la pandemia e la sua cara Bergamo è rimasta tra le aree più colpite. La Cina c'entra qualcosa. E anche la Basilicata, che lì ha mandato infermieri e medici per tappare le falle di un sistema che Feltri ha provato a difendere ma che non sempre è apparso difendibile. Ora torna alla carica e nell'editoriale di oggi su Libero scrive:  «Milano e Brescia al confronto delle comunità vesuviane sono un casino, pullulano di poveracci che si arrabattano per recuperare una manciatella di euro, abitano in catapecchie, in due stanze alloggiano in dieci persone. Insomma, un disastro che rende i residenti in Lombardia simili agli appartenenti alle tribù rom. Nel mio piccolo aspiro a trasferirmi al Vomero al fine di respirare un po’ di aria pura, concedermi una pizza ogni tanto per rinfrancarmi il corpo e lo spirito. Sono impaziente di migrare in Campania o a Potenza allo scopo di sollevarmi dalla fame orobica, aggravata dal virus. Confido di ottenere un posto nel ruolo di posteggiatore abusivo o contrabbandiere, meglio ancora: spero di essere assoldato, magari contando sulla raccomandazione di un’anima pia, da qualche cosca che mi dia la gioia di prendere in locazione un bilocale alle Vele che sono in vetta alle mie aspirazioni. Se poi mi fosse offerta l’occasione di recitare in un film tipo Gomorra, toccherei il cielo con un dito. Tutto questo dimostra la superiorità del Sud e la inferiorità (economica, civile e sociale) delle terre padane e alpine. Noi polentoni siamo degli straccioni, e io faccio ammenda per aver parlato di inferiorità dei meridionali. Perdonatemi, il sistema produttivo del nostro Mezzogiorno rappresenta un modello eccelso ed efficiente». Parole sue. Vuole migrare a Potenza. Dove gli farebbero assaggiare cibo ancora naturale e vini tra i migliori d'Italia. Dove gli tenderebbero una mano come hanno fatto i lucani che sono andati ad aiutare i suoi conterranei in grave difficoltà durante l'emergenza. Verrebbe a imparare qualcosa che gli manca. L'educazione. Sempre che faccia in tempo... l'ultima volta che ha parlato della Basilicata è scoppiata una pandemia. A Napoli gli avrebbero dato già la certificazione di uno che porta seccia. Una patente speciale per chi attira disgrazie quando apre la bocca. È la jella bellezza. Via agli scongiuri.

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