IL MATTINO
Il commento
02.08.2019 - 11:09
Bibbiano è un comune italiano con poco più di 10.000 anime. Un nome che, fino a qualche settimana fa, nulla diceva all’orecchio di tanti cittadini dello Stivale. Poi, come un fulmine che squarcia d’improvviso il cielo, ecco lo scandalo sul presunto sistema per sottrarre bambini alle famiglie e per manipolarne l’affidamento in cambio di soldi. Parole che, per coglierne bene il senso, è forse il caso di leggere con attenzione e più di una volta. Le indagini sono in corso e, com’è facile immaginare, richiederanno molto
tempo e tante fasi ma, da quel che vien fuori, c’è davvero da fermarsi a riflettere. Un sistema ideato per sottrarre bambini alle famiglie. Quale malvagia mente potrebbe mai progettare una serie di azioni da mettere in campo al fine di privare alcuni genitori dell’affetto più caro, quello di un figlio? E poi, quella manipolazione dell’affidamento in cambio di soldi che, a scendere nel dettaglio di quanto sarebbe stato compiuto, mette i brividi e scatena in ogni essere umano animato da un pur minuscolo briciolo d’amore un grande senso di rabbia. Sì, perché quello che si è letto e sentito in queste settimane, quello che sarebbe davvero accaduto in provincia di Reggio Emilia, qui, a due passi da noi, in mezzo a noi, mentre qualche cittadino programmava le vacanze estive e qualche altro si indignava per faccende certamente meno gravi, ha davvero dell’inaudito. Un sistema che, se le indagini confermeranno il tutto, avrebbe i contorni e la sostanza del crimine e del macabro. Perché, insomma, fare in modo di cambiare la realtà, di stravolgere la visione di un bambino equivale ad annullarlo, a fare del male a lui e alla sua famiglia. E poi, il business creato intorno a vittime innocenti e a famiglie ignare di quanto stesse succedendo. Vendere bambini, come
souvenir, al migliore offerente, a chi offre di più, a chi ha più monete in tasca. Roba dell’altro mondo, verrebbe da dire. E invece no! È roba di questo mondo, è roba che accadeva qui, vicino a noi, a bambini che magari andavano a scuola con i nostri figli, che erano loro amici, che giocavano insieme e che stavano vivendo insieme ai loro genitori un dramma degno della trama del più macabro dei film. La magistratura, si spera, farà il suo corso, e chi ha commesso questi atti orribili la pagherà come merita. Qualcuno dei bambini coinvolti nella vicenda, intanto, è tornato dai propri genitori. Com’era giusto che fosse, com’era
naturale che fosse. Anzi no, perché per essere davvero naturale oggi non dovrebbero esserci bambini e genitori segnati per sempre da una vicenda gravissima. Per essere naturale non dovrebbero esserci, oggi, bambini e genitori con una ferita profonda e dolorosa. Ferita che, pian piano, si trasformerà in una indelebile cicatrice, uno di quei segni che ti porti a vita sulla pelle e nella testa, per colpa di qualcuno che, al valore umano, ha anteposto quello materiale, dei soldi e della ricchezza ad ogni costo. Il business dei bambini, il business sui bambini. Basterebbero queste affermazioni per sconvolgersi e indignarsi. Sì,
indignarsi, perché di fronte a quanto accaduto non si può davvero rimanere indifferenti.
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