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Il caso

Femminicidio, il manifesto contestato. L'assessore Celi: «Non erano autorizzati a usare il logo». Delega alla polizia locale

La bacchettata dal Comune di Potenza: «Su temi delicati come questi bisogna stare molto attenti, altrimenti si possono lanciare messaggi travisabili, sbagliati e contraddittori, che finiscono per vanificare le tante campagne di sensibilizzazione in atto»

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L'assessore Carmen Celi

L'assessore comunale alle Pari Opportunità, Carmen Celi, interviene in merito alla vicenda legata al manifesto fatto affiggere ieri dall'associazione potentina "Sinergie Lucane" con il quale il sodalizio intende promuovere, per il prossimo 13 di aprile, una iniziativa che si terrà presso il museo nazionale di Potenza "Dinu Adamesteanu", il cui intento é quello di sensibilizzare la comunità contro la violenza sulle donne e il femminicidio.

"Al Comune - precisa Celi - non é pervenuta nella maniera più assoluta alcuna richiesta di patrocinio sia gratuito che morale. Per tali ragioni l'Amministrazione comunale darà mandato alla Polizia locale per gli accertamenti amministrativi del caso".

L'esponente della giunta De Luca, inoltre, coglie l'occasione per prendere le distanze dal messaggio shock del manifesto, stigmatizzandone il contenuto.

“Il tema della violenza contro le donne - aggiunge l'assessore Celi - é molto delicato, purtroppo anche molto attuale, tanto da sfociare molte volte nell'epilogo più tragico del femminicidio, pertanto i messaggi di sensibilizzazione devono essere a mio avviso, chiari, netti e inequivocabili. Il testo "Amore, se mi uccidi, dopo a chi picchi?", fa giustamente discutere e ha lasciato di stucco per due motivi: il primo riguarda la parola "Amore" proferita ipoteticamente dalla vittima, che chiede al suo uomo di non ucciderla altrimenti questi non avrà poi chi picchiare. Su temi delicati come questi - conclude Celi - bisogna stare molto attenti, altrimenti si possono lanciare messaggi travisabili, sbagliati e contraddittori, che finiscono per vanificare le tante campagne di sensibilizzazione in atto".

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