IL MATTINO
ultime notizie
01.11.2025 - 17:38
Con una certa disinvoltura — e una buona dose di spavalderia — l’opposizione in Consiglio regionale ha deciso di scalare gli appennini della politica lucana senza corda di sicurezza e schierarsi al fianco della sindaca di Genzano, Viviana Cervellino. Altro che prudenza istituzionale: per il cosiddetto “campo largo”, le parole rivolte al premier Meloni non meritano crociate morali, ma semmai una pacca sulla spalla e un andiamo avanti, come se insultare pubblicamente il premier fosse poco più di una gaffe di giornata e non un incidente diplomatico da chiarire. E così, nella nota firmata a più mani da M5S, Pd e soci, l’invito al generale suona come una lezione di morale: “Mediti sulle sue stesse parole”, scrivono, quasi a restituirgli l’immagine di un professore colto in fallo. Tra le righe, però, si legge una voglia feroce di campagna elettorale: Bardi viene dipinto come un presidente distratto, più interessato agli orizzonti romani che alla Basilicata e la sindaca come una vittima della propaganda. Il centrosinistra, in sostanza, restituisce al mittente l’appello del governatore alla “concentrazione sui problemi reali” e lo fa trasformandolo in un’accusa: tra le righe il dopo Via Verrastro e la solita stoccata con il trittico dei guai regionali usato come clava dell’immobilismo di governo. L’impressione, bisogna dirlo, è quella di un’opposizione senza leader e senza strategia che prova a cavalcare le polemiche per trasformarle in bandiera e ribaltare lo scivolone televisivo. Un gioco audace, quasi spericolato ma in politica, si sa, a volte il rischio è l’unico modo per restare vivi.
edizione digitale
Il Mattino di foggia