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Grande successo per la mostra “DC. Storia di un Paese” al Museo Archeologico di Potenza

Grande successo per la mostra “DC. Storia di un Paese” al Museo Archeologico di Potenza

Si è conclusa con un grande successo di pubblico la mostra fotografica “DC. Storia di un Paese – Cinquant’anni di vita della Democrazia Cristiana (1942-1994)”, ospitata al Museo Archeologico Provinciale di Potenza dall’11 al 25 ottobre 2025. L’iniziativa, promossa dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Nascita della Democrazia Cristiana in collaborazione con il Polo Bibliotecario e Culturale di Potenza, ha registrato oltre un migliaio di visitatori in due settimane: studenti, studiosi, appassionati di storia e cittadini comuni, accomunati dal desiderio di riscoprire una parte fondamentale della nostra memoria collettiva. Un flusso costante che ha confermato la mostra come uno degli eventi culturali più seguiti e significativi dell’autunno potentino. Attraverso una vasta e curata selezione di fotografie, documenti e manifesti elettorali, l’esposizione ha ripercorso la lunga parabola politica e umana della Democrazia Cristiana, il partito che ha segnato in modo profondo oltre cinquant’anni di storia italiana, accompagnando il Paese dalla ricostruzione postbellica alla modernità. Le immagini hanno raccontato le tappe decisive di un secolo di trasformazioni: dall’antifascismo di Luigi Sturzo alla Costituente, dalla ricostruzione del dopoguerra alla riforma agraria, fino agli anni difficili del terrorismo, delle stragi di mafia, del delitto Moro e della Guerra fredda, in un mondo diviso tra Occidente e blocco sovietico. Particolarmente apprezzati i focus sui protagonisti che hanno segnato la storia repubblicana: i Presidenti della Repubblica di area democristiana, tra cui la complessa vicenda del dimissionario Giovanni Leone e i Presidenti del Consiglio dei ministri, dal primo, Alcide De Gasperi, all’ultimo, Ciriaco De Mita, senza dimenticare la figura del lucano Emilio Colombo, a Palazzo Chigi dal 1970 al 1972. Immagini che hanno restituito volti, momenti solenni e drammatici, come la folla oceanica ai funerali di De Gasperi o le settimane di angoscia per il sequestro di Aldo Moro e le successive dimissioni del ministro dell'Interno Francesco Cossiga, poi Capo dello Stato, riportando il visitatore nel cuore di una stagione complessa che ha plasmato la coscienza democratica del Paese. Un’ampia sezione è stata dedicata alla cartellonistica elettorale, agli slogan e al lessico politico dell’epoca, che hanno rappresentato la voce di una comunicazione diretta, semplice e popolare, capace di raggiungere anche un’Italia ancora segnata dall’analfabetismo ma animata da una straordinaria voglia di partecipazione. In quei manifesti e in quelle frasi, si è potuto leggere un Paese che cercava sé stesso, che discuteva, sceglieva e si confrontava, costruendo – passo dopo passo – la propria democrazia. L’atmosfera che ha accompagnato la mostra è stata quella di una memoria viva, di un’eredità ancora capace di suscitare emozione e riflessione. Molti visitatori hanno raccontato di aver riconosciuto, tra le foto, volti familiari o momenti che avevano segnato la loro infanzia o giovinezza, segno che la storia politica, quando si fa racconto condiviso, torna ad essere patrimonio di tutti.

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