Cerca

ultime notizie

In Basilicata il futuro corre sui binari del coraggio

In Basilicata il futuro corre sui binari del coraggio

Pasquale Pepe (archivio)

La Basilicata ha bisogno di treni veloci, sì. Ma ha bisogno soprattutto di idee forti e mani ferme. Di una visione che vada oltre la gestione dell’ordinario e che non si fermi ai banali confini geografici, ma che li possa superare con coraggio. Di persone che non si limitino a parlare di futuro in chiave qualunquistica, ma che lo costruiscano tavolo dopo tavolo, incontro dopo incontro, cantiere dopo cantiere, binario dopo binario. Perché il futuro non si annuncia: si prepara. E la politica, quando è autentica, non è solo amministrazione del presente. È capacità di immaginare ciò che ancora non c’è e di renderlo concreto. È responsabilità verso ciò che verrà. Al netto delle difficoltà che tutti conoscono — l’orografia complessa, la dispersione demografica, la storica marginalità infrastrutturale — la Basilicata non è una terra da compatire, ma da valorizzare. È una terra che ha fame di connessioni, di opportunità, di dignità. E proprio per questo, ogni progetto che rompe l’isolamento è un atto politico, ma anche etico. In questo scenario, Pasquale Pepe non è solo un assessore: è un capotreno del cambiamento. Con il suo impegno per portare l’alta velocità in Basilicata, sta provando — seppur tra mille ostacoli — a scrivere una pagina nuova, concreta, necessaria. Perché un treno veloce non è solo un mezzo: è una promessa di futuro, è una dichiarazione di fiducia, è una risposta a chi ha sempre dovuto aspettare. Come diceva Seneca, “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. E oggi, su quel binario, Pepe guida il convoglio con una direzione chiara. Dietro di lui c’è una regione che vuole correre, non più aspettare. Una regione che ha deciso di non accontentarsi e di non restare ferma alla stazione del passato.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione