IL MATTINO
I nodi della politica
12.09.2025 - 11:22
«Sospendete subito quelle bollette». Non è un consiglio ma un ordine politico, lanciato in faccia al presidente Bardi e alla sua Giunta. A chiederlo sono i consiglieri di opposizione, usciti dalla seconda commissione regionale con la sensazione di essere stati presi in giro per l’ennesima volta. Sul tavolo c’era il Bonus Gas, la misura “simbolo” con cui la Regione prometteva bollette a zero. Slogan perfetto per le campagne elettorali, peccato che oggi i lucani si ritrovino in cassetta richieste di conguaglio degne di una rata di mutuo.
Il bello – si fa per dire – è che quelle bollette arrivano senza uno straccio di dettaglio. Nessun consumo, nessun calcolo. Solo un importo da pagare. Prendere o lasciare. Un metodo che in qualsiasi Paese civile farebbe saltare la sedia a un’autorità di garanzia, qui invece lo si manda giù come se fosse normale.
E Bardi? «È il responsabile degli atti della Giunta – dicono i consiglieri – ma continua a evitare il confronto». La parte più surreale della vicenda è che mancano perfino i numeri. Nessuno sa quanti soldi siano stati messi sul Bonus Gas, quanti incassati dalla vendita del metano lucano dal 2019, quanti restituiti a famiglie e compagnie. Apibas – l’agenzia che gestisce la partita – promette di fornire i dati “nei prossimi giorni”. Nel frattempo però i postini bussano alle porte dei lucani con le lettere di conguaglio.
È un cortocircuito perfetto: misura nata in fretta e furia, revisioni continue, confusione totale, compagnie che scaricano le colpe sulla Regione e cittadini che pagano. L’opposizione non la manda a dire: «Questa è la dimostrazione plastica di un governo regionale inadeguato, che ha usato il Bonus Gas come manifesto elettorale e ora non sa come gestire il disastro che ha creato».
Il rischio è che il Bonus Gas diventi il simbolo di un’epoca di promesse mancate. La gente in Basilicata non vuole più sentire annunci, vuole capire perché deve pagare e quanto deve pagare. E soprattutto pretende che il presidente della Regione si presenti, guardi i lucani negli occhi e spieghi. Finché non succederà, quelle bollette non saranno solo numeri da pagare ma cartoline avvelenate recapitate a Viale Verrastro.
edizione digitale
Il Mattino di foggia