IL MATTINO
ultime notizie
01.09.2025 - 17:51
Il dibattito sulla sanità lucana torna al centro del confronto politico, ma a far rumore non sono esclusivamente le proposte concrete bensì la polemica innescata da Basilicata Casa Comune. A seguito della terza tappa della rassegna “Estate in piazza” a Senise, i consiglieri regionali Chiorazzo e Vizziello (ex esponente di Fratelli d'Italia e Lega) hanno puntato il dito contro l’assessore alla Salute, Cosimo Latronico, accusandolo di essersi sottratto ad un confronto pubblico e di aver “impedito” ai direttori generali delle aziende sanitarie di partecipare all’iniziativa.
L’evento, che ha visto la partecipazione di professionisti del settore e le conclusioni affidate (da remoto) all’ex ministro della Salute Roberto Speranza (potentino candidato ed eletto a Napoli alle ultime elezioni), si è trasformato in una tribuna politica più che in un momento di vera programmazione. Non è sfuggito, infatti, il paradosso: criticare l’attuale situazione della sanità regionale dando centralità a chi, da ministro, ha lasciato in eredità una gestione pandemica finita sotto la lente d'ingrandimento della Commissione parlamentare di inchiesta che vuole vederci chiaro sulle videoregistrazioni pubblicate da La Verità delle riunioni del Comitato tecnico scientifico. Tra qualche settimana dovrebbero inoltre arrivare altre desecretazioni di verbali. Intanto proprio il quotidiano La Verità ha caricato sul proprio sito in esclusiva la registrazione delle sedute, avvenute in concomitanza del caso della morte di Camilla Canepa, la ragazza deceduta per trombosi dopo aver partecipato all’open day durante il quale distribuivano il farmaco. Dalle trascrizioni delle conversazioni emerge che quell’avvenimento venne quasi ignorato, per non compromettere la riuscita del piano vaccinale. Il presidente Franco Locatelli infatti, durante la seduta con i Pm dell’inchiesta, aveva già dichiarato che a maggio 2021 erano noti ai componenti del gruppo, gli effetti collaterali che potevano colpire soprattutto le persone giovani, in particolare il pericolo derivato da un calo delle piastrine, sostenendo anche di aver inviato un sms al ministro Speranza, per chiedere come mai fosse stato proposto proprio quel prodotto ad una ragazza. Ma questa è un'altra storia.
Basilicata Casa Comune ha accusato Latronico di preferire “selfie e sagre” al confronto, arrivando persino ad invocare le sue dimissioni. Una richiesta che appare più come un artificio retorico che come un contributo reale al dibattito. La replica di Latronico non si è fatta attendere: «Non mi sono mai sottratto al dialogo – ha dichiarato – quando vengo messo nelle condizioni di partecipare e confrontarmi, lo faccio sempre con disponibilità, come dimostra il mio anno di attività alla guida dell’assessorato alla Salute. I direttori generali sono liberi di esprimersi nei luoghi che ritengono opportuni. Spero che le polemiche non prevalgano sui problemi reali delle persone. Per questo invito tutti, maggioranza e opposizione, a misurarsi sulle questioni concrete, accantonando per quanto possibile le contrapposizioni sterili». La vicenda mette in luce due approcci opposti: da un lato chi trasforma la piazza in palcoscenico politico, dall’altro chi preferisce dedicarsi con responsabilità agli atti concreti. Ai lucani, che ogni giorno si confrontano con le difficoltà del sistema sanitario, poco importa delle passerelle: chiedono soluzioni vere. Ed è proprio qui che si misura la differenza. Latronico, al netto di una sfida complessa, ha scelto la strada del lavoro quotidiano. Basilicata Casa Comune, invece, sembra preferire l’arena della polemica e della visibilità. Due modelli che non potrebbero essere più lontani: da una parte la costruzione, dall’altra lo slogan.
edizione digitale
Il Mattino di foggia