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Caro scuola, stangata a Potenza: libri di testo più 38,9 per cento. Allarme di Federconsumatori

Il rientro in aula si preannuncia amaro per centinaia di famiglie potentine. Il caro-scuola colpisce anche Potenza, dove, tra il 2024 e il 2025, è previsto un aumento del +38,9% sul costo dei libri di testo per le scuole medie. Un dato allarmante che emerge dall’analisi dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che fotografa un quadro nazionale in peggioramento, ma che nella città capoluogo registra una delle impennate più forti d’Italia

Caro scuola, stangata a Potenza: libri di testo più 38,9 per cento. Allarme di Federconsumatori

Nel dettaglio, la spesa complessiva per il materiale scolastico tocca cifre sempre più proibitive: 658,20 euro per lo zaino completo di diario, astuccio e accessori vari, mentre i libri di testo raggiungono una media di 537,10 euro a studente. Ma è nelle classi di ingresso, soprattutto nelle scuole medie e nei primi anni delle superiori, che si concentra l’aumento più pesante. Proprio alle medie, la stangata è più evidente: per una famiglia con un figlio che entra in prima media o che affronta la terza (anno solitamente di passaggio con testi aggiornati), la spesa può superare i 1.200 euro. Federconsumatori parla senza mezzi termini di una situazione insostenibile, con il rischio concreto che il diritto allo studio venga compromesso dal peso crescente delle spese obbligate. Alle superiori, i dati sono più variegati: da un alto calano i costi per gli istituti tecnici (-10,79%) e artistici (-16,68%) con variazioni più contenute allo scientifico (-3,55%) e in leggera salita al classico (+1,75%). Ma il primo anno resta comunque il più costoso: tra corredo e libri si tocca quota 1.400 euro. Una cifra che per molti nuclei familiari rappresenta un salasso difficile da sostenere, specie in un contesto economico ancora fragile. A pesare sul bilancio scolastico c’è anche il capitolo tecnologia. Per acquistare un computer portatile, una webcam e i software essenziali si spendono in media 420 euro. Sebbene i prezzi siano rimasti stabili rispetto al 2024 (-0,5%), si tratta comunque di una voce importante nel bilancio di settembre. Federconsumatori rilancia l’allarme e invita le famiglie a puntare su forme di risparmio “intelligente”. La richiesta alle istituzioni è chiara: serve un potenziamento dei fondi per il diritto allo studio, più trasparenza sui tetti di spesa imposti alle scuole, e iniziative pubbliche per incentivare il riutilizzo. L’istruzione non può trasformarsi in un privilegio per pochi. 

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