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Tecnologia, competenza e visione: così il Crob di Rionero accelera verso il futuro dell’oncologia

Con l'angiografia interventistica l’Irccs Crob non solo innalza ulteriormente la qualità delle cure ma consolida la propria posizione di avamposto scientifico e clinico nella rete oncologica, confermando la capacità del management guidato da De Fino di trasformare investimenti e progetti in risultati concreti per i pazienti e per l’intero sistema sanitario regionale

Tecnologia, competenza e visione: così il Crob di Rionero accelera verso il futuro dell’oncologia

All’Irccs Crob di Rionero in Vulture prende il via un nuovo capitolo nella lotta contro il cancro: è operativo il servizio di angiografia interventistica, una tecnologia di frontiera che unisce diagnostica e trattamento terapeutico in un’unica procedura, offrendo ai pazienti oncologici nuove speranze di cura e tempi di recupero più rapidi. Il direttore della UOC Diagnostica per Immagini, Aldo Cammarota, per implementare al massimo questa attività, potrà contare sulla consulenza di un professionista di altissimo profilo: il dottor Mario Scarpelli, già dirigente anestesista e dirigente medico in strutture di eccellenza come l’AORN Cardarelli e l’AOU Federico II di Napoli, con una consolidata esperienza in neuroradiologia e angiografia interventistica. L’angiografia interventistica, nel contesto oncologico, consente procedure mirate come l’embolizzazione o la chemioembolizzazione, che bloccano i vasi sanguigni che alimentano i tumori e permettono la somministrazione diretta dei farmaci chemioterapici nella massa tumorale. Interventi minimamente invasivi, capaci di ridurre al minimo il trauma chirurgico e migliorare il decorso post-operatorio, rappresentando una vera rivoluzione per il trattamento delle patologie oncologiche. Per il direttore generale dell’Irccs Crob, Massimo De Fino, questa attivazione è il frutto di una visione chiara e di una strategia di potenziamento concreta: “La diagnostica avanzata è un pilastro della lotta al cancro. Grazie al progetto TecnoCrob, che ha reso possibile l’acquisto di strumentazioni all’avanguardia, e alla professionalità del dottor Scarpelli, il Crob amplia il ventaglio di opportunità terapeutiche a disposizione dei pazienti. È un passo decisivo nel nostro piano di crescita, volto a rafforzare il ruolo del Crob come centro di eccellenza regionale e nazionale nella ricerca e nella cura delle patologie oncologiche”. Il progetto TecnoCrob, sostenuto da un investimento complessivo di 20 milioni di euro cofinanziati dalla Regione Basilicata, ha rivoluzionato il parco tecnologico dell’Istituto: oltre al nuovo angiografo vascolare fisso con iniettore e post-elaborazione, sono arrivati un robot chirurgico, una PET/TC digitale di ultima generazione, una SPECT/TC per la Medicina Nucleare, due nuove TAC, un sequenziatore per la ricerca genetica e un ulteriore acceleratore lineare per la Radioterapia. Con questa nuova dotazione, l’Irccs Crob non solo innalza ulteriormente la qualità delle cure, ma consolida la propria posizione di avamposto scientifico e clinico nella rete oncologica confermando la capacità del management guidato da De Fino di trasformare investimenti e progetti in risultati concreti per i pazienti e per l’intero sistema sanitario regionale.

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