IL MATTINO
sanità lucana
08.08.2025 - 15:45
All’Irccs Crob di Rionero in Vulture prende il via un nuovo capitolo nella lotta contro il cancro: è operativo il servizio di angiografia interventistica, una tecnologia di frontiera che unisce diagnostica e trattamento terapeutico in un’unica procedura, offrendo ai pazienti oncologici nuove speranze di cura e tempi di recupero più rapidi. Il direttore della UOC Diagnostica per Immagini, Aldo Cammarota, per implementare al massimo questa attività, potrà contare sulla consulenza di un professionista di altissimo profilo: il dottor Mario Scarpelli, già dirigente anestesista e dirigente medico in strutture di eccellenza come l’AORN Cardarelli e l’AOU Federico II di Napoli, con una consolidata esperienza in neuroradiologia e angiografia interventistica. L’angiografia interventistica, nel contesto oncologico, consente procedure mirate come l’embolizzazione o la chemioembolizzazione, che bloccano i vasi sanguigni che alimentano i tumori e permettono la somministrazione diretta dei farmaci chemioterapici nella massa tumorale. Interventi minimamente invasivi, capaci di ridurre al minimo il trauma chirurgico e migliorare il decorso post-operatorio, rappresentando una vera rivoluzione per il trattamento delle patologie oncologiche. Per il direttore generale dell’Irccs Crob, Massimo De Fino, questa attivazione è il frutto di una visione chiara e di una strategia di potenziamento concreta: “La diagnostica avanzata è un pilastro della lotta al cancro. Grazie al progetto TecnoCrob, che ha reso possibile l’acquisto di strumentazioni all’avanguardia, e alla professionalità del dottor Scarpelli, il Crob amplia il ventaglio di opportunità terapeutiche a disposizione dei pazienti. È un passo decisivo nel nostro piano di crescita, volto a rafforzare il ruolo del Crob come centro di eccellenza regionale e nazionale nella ricerca e nella cura delle patologie oncologiche”. Il progetto TecnoCrob, sostenuto da un investimento complessivo di 20 milioni di euro cofinanziati dalla Regione Basilicata, ha rivoluzionato il parco tecnologico dell’Istituto: oltre al nuovo angiografo vascolare fisso con iniettore e post-elaborazione, sono arrivati un robot chirurgico, una PET/TC digitale di ultima generazione, una SPECT/TC per la Medicina Nucleare, due nuove TAC, un sequenziatore per la ricerca genetica e un ulteriore acceleratore lineare per la Radioterapia. Con questa nuova dotazione, l’Irccs Crob non solo innalza ulteriormente la qualità delle cure, ma consolida la propria posizione di avamposto scientifico e clinico nella rete oncologica confermando la capacità del management guidato da De Fino di trasformare investimenti e progetti in risultati concreti per i pazienti e per l’intero sistema sanitario regionale.
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