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Nessun overbooking, solo incertezze: il grido d’allarme degli operatori turistici del Metapontino

Nessun overbooking, solo incertezze: il grido d’allarme degli operatori turistici del Metapontino

La Costa jonica lucana vive una delle sue estati più difficili. I numeri parlano chiaro: calo netto delle presenze, turismo straniero praticamente assente, prenotazioni last minute ridotte all’osso e il colpo finale arriva dal weekend mordi e fuggi, dominato da comitive pugliesi o lucane di passaggio che economicamente non rappresentano un valore aggiunto per il territorio e per gli operatori commerciali del posto. “Neppure durante il Covid avevamo registrato un crollo simile”, racconta uno storico albergatore del Metapontino. “Almeno allora c’era comprensione.” Le spiagge che un tempo faticavano a contenere turisti e ombrelloni oggi offrono ampie distese di sabbia libera anche nelle ore di punta. Lidi e attività balneari, infrasettimanalmente, arrancano anche con le prime file. I ristoratori parlano di tavoli vuoti e serate sottotono. I bagnini notano l’assenza di presenze abituali. Gli albergatori, ormai disillusi, affermano che il mese di agosto non sta affatto recuperando un luglio già disastroso. Un tempo si parlava di prenotazioni chiuse già a maggio, ora si lotta per riempire le camere giorno per giorno. “Non abbiamo neanche un overbooking previsto da qui a fine agosto, e questo non era mai successo” – ammettono i gestori. Manca completamente il turismo straniero, quello che negli anni scorsi faceva girare l’economia e dava un tocco internazionale alle estati lucane. Le prospettive per le prossime settimane sono tutt’altro che incoraggianti. La stagione è già bollata come fallimentare da molti operatori del settore, che accusano anche l’assenza di una strategia di promozione turistica degna di questo nome. “Ci hanno lasciati soli”, dice amareggiato un gestore di stabilimento. “E mentre altrove si inventano pacchetti, eventi e attrattive, qui si aspetta che qualcosa accada da sola. Ma il turismo non funziona così.” Il rischio è che la costa jonica venga completamente tagliata fuori dai circuiti turistici nazionali e internazionali. E a farne le spese non saranno solo gli albergatori, ma un intero territorio che vede nel turismo estivo una delle sue poche opportunità di crescita economica.

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