IL MATTINO
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17.07.2025 - 19:54
“L’innovazione non può più permettersi di ignorare la legge. Legal by Design significa progettare tecnologia e compliance insieme, fin dall’inizio.”
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha lasciato i laboratori per entrare in banche, scuole, ospedali, tribunali. Ma ogni algoritmo racchiude decisioni – spesso automatiche – con effetti concreti sulla vita delle persone. Ed è qui che entra in gioco la nuova strategia dell’Unione Europea: regolare senza soffocare, ponendo limiti chiari, ma sostenibili. Sono già in arrivo l’AI Act, primo quadro normativo sull’intelligenza artificiale in Europa e il Data Act, normativa sul governo e l’accesso ai dati, soprattutto quelli generati da dispositivi e macchine. Entrambi puntano a una cosa: mettere la legge al centro del design tecnologico.
Legal by Design significa integrare le regole legali e i principi etici direttamente nel processo di sviluppo tecnologico. Non come passaggio finale, ma come parte del progetto: codice, interfaccia, dati e regole devono essere pensati insieme. Nasce sulla scia del concetto di Privacy by Design (nato col GDPR), ma oggi si estende all'intero ciclo di vita di un prodotto digitale o di un algoritmo.
Riconoscere e minimizzare i rischi legali sin dall’ideazione, integrare strumenti per la trasparenza, la tracciabilità e la contestabilità, rendere accessibili diritti e scelte degli utenti, evitare dark pattern o logiche di “consenso forzato”.
L’AI Act introduce una classificazione dei sistemi in base al rischio: rischio inaccettabile (vietati), alto rischio (fortemente regolati), rischio limitato o minimo (regole leggere). Chi sviluppa AI ad alto rischio dovrà dimostrare trasparenza e documentazione, tracciabilità del funzionamento, controlli umani, sicurezza dei dati. Tutto ciò va progettato, non improvvisato a posteriori. Ecco dove il Legal by Design diventa uno strumento di conformità anticipata e di gestione strategica del rischio.
Con il Data Act, la Commissione europea vuole risolvere un altro nodo chiave: chi controlla i dati generati da oggetti, sensori e piattaforme? I dati non appartengono solo al produttore del dispositivo, ma anche all’utente e devono essere condivisi in modo sicuro, equo e trasparente, anche tra imprese. Questo impone una revisione del design tecnologico e contrattuale: l’utente deve sapere cosa viene raccolto, da chi, e per quali fini. E deve poter esercitare i suoi diritti in modo semplice.
Legal by Design non è solo una questione di compliance. È una leva di fiducia. In un mondo governato da algoritmi, gli utenti vogliono sapere come vengono prese le decisioni e se i dati sono al sicuro. Progettare la legalità a monte, significa costruire sistemi che rispettano non solo la legge, ma anche la persona.
L’idea che le regole rallentino l’innovazione è superata. Oggi le regole la rendono sostenibile. Legal by Design, AI Governance e nuove normative come l’AI Act e il Data Act offrono una cornice concreta per innovare in modo responsabile. Il diritto non è più un ostacolo: è un alleato del buon design.
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