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Legal by Design: progettare l’innovazione secondo la legge

Non basta che un algoritmo funzioni, deve anche rispettare la legge. Dall’AI Act al Data Act, l’Europa chiede che l’intelligenza artificiale sia progettata con trasparenza, equità e responsabilità

Legal by Design: progettare l’innovazione secondo la legge

“L’innovazione non può più permettersi di ignorare la legge. Legal by Design significa progettare tecnologia e compliance insieme, fin dall’inizio.”

L’AI non è neutrale. E ora il diritto si fa sentire

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha lasciato i laboratori per entrare in banche, scuole, ospedali, tribunali. Ma ogni algoritmo racchiude decisioni – spesso automatiche – con effetti concreti sulla vita delle persone. Ed è qui che entra in gioco la nuova strategia dell’Unione Europea: regolare senza soffocare, ponendo limiti chiari, ma sostenibili. Sono già in arrivo l’AI Act, primo quadro normativo sull’intelligenza artificiale in Europa e il Data Act, normativa sul governo e l’accesso ai dati, soprattutto quelli generati da dispositivi e macchine. Entrambi puntano a una cosa: mettere la legge al centro del design tecnologico.

Cos’è il Legal by Design?

Legal by Design significa integrare le regole legali e i principi etici direttamente nel processo di sviluppo tecnologico. Non come passaggio finale, ma come parte del progetto: codice, interfaccia, dati e regole devono essere pensati insieme. Nasce sulla scia del concetto di Privacy by Design (nato col GDPR), ma oggi si estende all'intero ciclo di vita di un prodotto digitale o di un algoritmo.

In pratica, cosa implica?

Riconoscere e minimizzare i rischi legali sin dall’ideazione, integrare strumenti per la trasparenza, la tracciabilità e la contestabilità, rendere accessibili diritti e scelte degli utenti, evitare dark pattern o logiche di “consenso forzato”.

AI Governance: chi controlla l’algoritmo?

L’AI Act introduce una classificazione dei sistemi in base al rischio: rischio inaccettabile (vietati), alto rischio (fortemente regolati), rischio limitato o minimo (regole leggere). Chi sviluppa AI ad alto rischio dovrà dimostrare trasparenza e documentazione, tracciabilità del funzionamento, controlli umani, sicurezza dei dati. Tutto ciò va progettato, non improvvisato a posteriori. Ecco dove il Legal by Design diventa uno strumento di conformità anticipata e di gestione strategica del rischio.

Il potere dei dati secondo l’UE

Con il Data Act, la Commissione europea vuole risolvere un altro nodo chiave: chi controlla i dati generati da oggetti, sensori e piattaforme? I dati non appartengono solo al produttore del dispositivo, ma anche all’utente e devono essere condivisi in modo sicuro, equo e trasparente, anche tra imprese. Questo impone una revisione del design tecnologico e contrattuale: l’utente deve sapere cosa viene raccolto, da chi, e per quali fini. E deve poter esercitare i suoi diritti in modo semplice.

Legal by Design = Fiducia by Design

Legal by Design non è solo una questione di compliance. È una leva di fiducia. In un mondo governato da algoritmi, gli utenti vogliono sapere come vengono prese le decisioni e se i dati sono al sicuro. Progettare la legalità a monte, significa costruire sistemi che rispettano non solo la legge, ma anche la persona.

Il futuro dell’innovazione è normato (bene)

L’idea che le regole rallentino l’innovazione è superata. Oggi le regole la rendono sostenibile. Legal by Design, AI Governance e nuove normative come l’AI Act e il Data Act offrono una cornice concreta per innovare in modo responsabile. Il diritto non è più un ostacolo: è un alleato del buon design.

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