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Potenza a due velocità: la Provincia corre e fa bene, il Comune si inceppa

Potenza a due velocità: la Provincia corre e fa bene, il Comune si inceppa

Nel grande derby dello sviluppo urbano, Potenza assiste all’ennesimo fischio finale con una sconfitta annunciata: Provincia 2 – Comune 0. A sancirlo non è solo la vasta percezione cittadina, ma le opere visibili, tangibili, concluse o in fase avanzata. Il verdetto arriva dalla voce netta e documentata dell’associazione Potenza Heritage, che su Facebook mette nero su bianco una verità scomoda: la Provincia con la Torre Guevara e la straordinaria Villa del Prefetto avanza veloce come un treno, il Comune arranca. “Il Comune – scrive l’associazione – per una serie di motivazioni varie, più o meno indipendenti da meriti amministrativi e non, è indietro”. Più chiaro di così. Una fotografia spietata, ma realistica, dove le buone intenzioni dell’amministrazione si perdono tra stalli burocratici, ritardi cronici e promesse ancora ferme al palo. Piscina, bloccata. Ponte Musmeci, palude amministrativa. E proprio il Ponte del grande Musmeci diventa il simbolo del paradosso potentino: un’icona architettonica studiata a livello accademico, incagliata da mesi tra lungaggini e proclami. Le uniche opere “più vicine” all’avvio sono l’ex Scuola Torraca e l’ex CONI, ma siamo ancora al riscaldamento pre-partita. “Un moto d’orgoglio dovrebbe portare almeno a un tentativo di pareggiare”, incalza l’associazione. E l’orgoglio, almeno sulla carta, dovrebbe essere tornato con l’anniversario del primo anno di vita dell’attuale amministrazione, celebrato l’11 luglio. Ma per ora, i festeggiamenti sembrano fuori luogo. L’ingresso di nuovi dirigenti selezionati tramite concorso pubblico rappresenta forse l’unica vera novità strutturale. “A loro vanno i migliori auguri”, si legge nel post. Ma gli auguri non bastano: serve una visione, una strategia, una scossa. Chiaro anche l’affondo finale: “Discontinuità con il passato”, perchè troppi personaggi “fuoriluogo e fuori posto” hanno segnato la scena politica, lasciando strascichi di disorganizzazione e scelte incomprensibili. E Potenza e i potentini, nel frattempo, guardano dalla finestra: bel panorama, ma si può fare di più.

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