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Muro Lucano: partiti i lavori di messa in sicurezza del comparto 134 colpito dal sisma del 1980

«So bene che i cittadini vorrebbero vedere risolti tutti i problemi con uno schiocco di dita – ha commentato il sindaco Giovanni Setaro – ma per raggiungere obiettivi così complessi servono tempo, lavoro e sudore. La mia amministrazione lavora con passione e costanza per risanare le ferite del passato e cogliere con determinazione le opportunità del futuro»

Muro Lucano: partiti i lavori di messa in sicurezza del comparto 134 colpito dal sisma del 1980

immagini del cantiere

Sono ufficialmente iniziati nei giorni scorsi i lavori di messa in sicurezza e demolizione del comparto n. 134, in prossimità di Largo E. Caputi (Forno della Goveta), una delle aree ancora segnate dalle ferite del terremoto del 1980. A darne notizia è stato il sindaco Giovanni Setaro, attraverso un post pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale. L’area era già stata chiusa con ordinanza sindacale, in seguito a diversi sopralluoghi effettuati dai Vigili del Fuoco, che avevano evidenziato il rischio concreto di crolli. «Comprendo il disagio per i residenti – ha spiegato Setaro – ma abbiamo agito per tutelare la pubblica incolumità nelle more che riuscissimo a reperire i finanziamenti necessari per l’intervento». Grazie al lavoro dell’Amministrazione, sono stati finalmente sbloccati fondi ex legge 219/81, per un importo pari a 286.856,89 euro, destinati proprio a Muro Lucano ma finora inutilizzabili a causa della mancata rendicontazione di somme precedenti, finite nel “buco nero del dissesto finanziario”. Un buco che, secondo il primo cittadino, verrà definitivamente chiuso entro il 2025. Ma l’obiettivo è ancora più ampio: il Comune punta a sbloccare ulteriori risorse per un ammontare complessivo di 1 milione di euro, da destinare ad altre zone della città che portano ancora evidenti le cicatrici del terremoto dell’Irpinia. Nel frattempo, è in programma anche l’avvio dei lavori di messa in sicurezza della Chiesa dell’ex Ospedale Diocesano, altro punto critico nel centro storico, finanziati attraverso fondi PNRR. 

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