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600 milioni fermi, dighe incomplete e rubinetti a secco: la Cgil lucana ne ha per tutti

600 milioni fermi, dighe incomplete e rubinetti a secco: la Cgil lucana ne ha per tutti

"Il nostro allarme già lo scorso marzo. Chiediamo chiarezza sugli interventi fino ad ora portati avanti e una accelerazione dei lavori necessari sulle dighe e sulle condutture". Lo ha detto, in una dichiarazione sulla crisi idrica, il segretario della Cgil Potenza, Vincenzo Esposito. "Già a marzo - ha ricordato - come Cgil facemmo appello alle istituzioni affinché impegnassero in tempi celeri i fondi destinati alle reti e agli impianti idrici in Basilicata per non incorrere nel rischio di vedere un film già visto questa estate, con l'agricoltura in ginocchio e i cittadini privati della fornitura del servizio idrico. Purtroppo dalle ultime notizie deduciamo che così non è stato, visto l'allarme di Egrib e della stessa Regione Basilicata, oltre all'invito del prefetto di Potenza ai sindaci a intraprendere misure di restrizione per l'uso dell'acqua potabile". Il rappresentante sindacale ha messo in evidenza che "ammontano a 600 milioni le risorse a disposizione tra Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza) e Pnrr destinati ai lavori di ammodernamento e di manutenzione di tutte le dighe lucane e la rete adduttrice. Cosa è stato fatto fino a oggi? Perché, nonostante l'innalzamento della portata massima consentito dal Servizio nazionale dighe alla diga Camastra, rischiamo nuovamente di rimanere con i rubinetti a secco nei mesi a venire? Quale è lo scenario che si prefigura dinanzi a noi?". "Acquedotto lucano, Acque del Sud, Consorzio di bonifica e Autorità di bacino - ha continuato Esposito - portino a completamento con urgenza le attività previste nei progetti finanziati. Quanto alla questione irrigua per l'agricoltura, riteniamo siano urgenti attività di ripristino della messa in sicurezza di tutti gli invasi che servono l'agricoltura. Per questo - ha concluso il segretario della Cgil potentina - chiediamo al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi di convocare il tavolo della crisi idrica coinvolgendo anche le parti sociali, in cui discutere inoltre delle compensazioni in termine di royalties con la Regione Puglia che, alla luce dei nuovi scenari, vanno assolutamente riviste".

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