IL MATTINO
Ambiente
09.06.2025 - 19:38
Il 5 giugno scorso, nella Conferenza di Servizi regionale sul mega-impianto eolico previsto tra Vietri di Potenza e Savoia di Lucania, si sarebbe consumato l’ennesimo capitolo all’italiana: mancanza di documenti e pareri tecnici obbligatori.
A denunciarlo è stato il sindaco di Vietri, avv. Christian Giordano, che avrebbe chiesto l’intervento della Polizia per cristallizzare la situazione nell’interesse pubblico. Il progetto è promosso da una società privata campana.
Il deputato Arnaldo Lomuti, a seguire, avrebbe presentato un’interrogazione parlamentare , definendo «inaccettabile» il comportamento della Regione Basilicata: niente Valutazione di Incidenza Ambientale, nessun verbale delle precedenti sedute.
Tutto questo sarebbe avvenuto proprio mentre il dibattito sul clima viene trascinato da un catastrofismo mediatico e da governi che, in nome dell’“emergenza”, propongono soluzioni affrettate e poco efficaci.
Lo ricorda bene Bjørn Lomborg in Falso Allarme, libro che smonta molte delle narrazioni dominanti sulla crisi climatica. L’autore non boccia l’energia eolica, ma ne critica l’efficienza e i costi reali. Secondo lui, i sussidi pubblici servono a poco se non si investe massicciamente in ricerca e sviluppo. La sua proposta? 100 miliardi di dollari l’anno per creare tecnologie davvero a basse emissioni. Ma anche qui: tante promesse, pochi fatti. L’iniziativa Mission Innovation – lanciata nel 2015 da leader mondiali – è rimasta lettera morta.
Occorre ricordare che il Governo Draghi, al quale partecipava la forza di riferimento dei sopracitati, avviò una massiccia operazione di semplificazione normativa per accelerare l’installazione di impianti da fonti rinnovabili.
Lo slogan era: “più velocità, meno burocrazia”. Ma la realtà si è presto rivelata più ambigua.
Le procedure autorizzative sono state drasticamente ridotte, in molti casi accentrate o automatizzate, tagliando fuori enti locali, cittadini e persino valutazioni ambientali puntuali.
Un sacrificio in termini democratici, paesaggistici ed ambientali, in perfetto stile di quel tempo.
Tutto ha concorso all’oro delle rinnovabili.
Intanto le bollette sono sempre più salate per i cittadini, invece i profitti - in un clima aumentato di 1,5 gradi - sembrano scaldare solo gli interessi di pochi.
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