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La Storica Parata dei Turchi abbraccia Potenza: la pagella

Anche quest’anno la Parata dei Turchi ha attraversato le vie della città di Potenza, portando con sé tradizione, folklore, identità e una buona dose di polemiche. Ecco la nostra pagella dell’edizione 2025

La Storica Parata dei Turchi abbraccia Potenza: la pagella

Il caso “Cipollino-Visir” – Voto: 3 | Si parte a febbraio col pasticcio che ha aperto le danze: l’assegnazione del ruolo di “Cipollino”. Dopo discussioni, retromarce e grotteschi siparietti istituzionali in una nota gelateria del capoluogo si è optato per una soluzione “da manuale Cencelli”, sdoppiando la figura e affiancandogli il Gran Visir, poi venuto meno. Uno per uno non fa male a nessuno. Ma nemmeno bene alla Parata.

Aspiranti figuranti – Voto: 7 | Molti aspiranti figuranti sono rimasti a casa, tra chi non ha trovato l’abito della taglia adatta e chi si è perso nei meandri di una gestione caotica. Si parlava da mesi di inclusività e coinvolgimento popolare ma per molti è rimasto solo un desiderio con selezioni che lasciano il sospetto (ma anche qualcosa di più). Partecipazione a targhe alterne ma grande disponibilità di tutti.

Portatori del Santo – Voto: 9 | Una delle poche certezze. Devoti, eleganti, compatti, emozionanti. La tradizione se rispettata con cuore e disciplina non invecchia mai portando il Santo e anche un po’ la Parata sulle spalle. Chapeau.

La Iaccara - Voto: 9 | Potente, imponente, luminosa. Resta, con i suoi portatori, un concentrato di emozione e identità. Vera rockstar della serata: fuoco che arde sul serio.

Figuranti – Voto: 9 | Passione, motivazione e impegno. Dai più piccoli ai veterani hanno sorriso, resistito, camminato e coinvolto il pubblico ciascuno secondo il proprio ruolo. Anima della Parata.

Fernando Picerno – Voto: indulgenza plenaria | Il forzista Fernando Picerno ha elargito al pubblico della Parata la sua benedizione. Peccato che sotto l'abito sacro si nascondano i profani disastri di Via Verrastro. Amen.

Sindaco Telesca e Assessore Falotico – Voto: 4 | Insufficienti. Le aspettative sono state disattese. Oltre 1300 figuranti sono decisamente troppi. Risultato? Tempi morti, distanze eccessive tra i gruppi e un effetto “sfilata scollegata” che ha tolto ritmo e pathos. Quantità non fa qualità. Decoro del Centro storico da rivedere. Città bloccata e impreparata a gestire auto e ambulanti, parcheggio selvaggio ovunque in particolar modo in corrispondenza delle scale mobili di Via Tammone e Viale dell'Unicef, residenti sequestrati. Traffico fuori controllo. Come per il Giro d'Italia una viabilità che ha lasciato l'amaro in bocca. Le ambizioni erano da festival di Cannes, il risultato da cinepanettone.

Contributo fuori Parata

MONS. DAVIDE CARBONARO – VOTO: 10 e lode | Con autorevolezza e misura l'Arcivescovo metropolita ha detto tutto. Ha richiamato i giovani alla responsabilità e ad evitare eccessi di ogni tipo, ha chiesto alle famiglie di vigilare, alla comunità di pregare. Un faro morale e una voce pastorale autentica.

Emozione del pubblico – Voto: 9
Nonostante tutto la Città ha risposto, a testimoniare che la Parata resta nel cuore, vero simbolo della potentinità. Ma serve un colpo di reni alla regia. La Parata dei Turchi non può permettersi la sciatteria. È patrimonio, identità, emozione collettiva. Ma per restare viva deve rinnovarsi con lucidità, ascolto e una vera direzione artistica. Altrimenti rischia di diventare solo un enorme corteo.

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