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08.05.2025 - 17:01
"Apprendiamo con preoccupazione e stupore la decisione di Total di fare marcia indietro sul progetto che prevedeva la fabbricazione dei droni in Basilicata, annunciata nel corso del tavolo della trasparenza. Si tratta di una scelta inaccettabile che tradisce le aspettative di un intero territorio e vanifica mesi di impegni, promesse e progettualità". Lo scrive, in una nota diffusa dall'ufficio stampa, il segretario generale della Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, secondo cui "il centro d'eccellenza previsto a Stigliano (Matera) rappresentava un'opportunità concreta di sviluppo, innovazione e occupazione per un'area troppo spesso dimenticata, come accade a molte delle nostre aree interne". Per il sindacato, "non è questo il modello di responsabilità sociale che deve improntare il rapporto tra grandi imprese e territorio. La scelta di destinare le risorse previste per l'investimento alla Regione - continua il leader della Cisl lucana - è un parziale risarcimento del danno arrecato alle comunità interessate che attendono progetti chiari, investimenti mirati e soprattutto rispetto e lavoro. La Cisl condanna con fermezza questa retromarcia che rischia di compromettere ulteriormente il rapporto, già non idilliaco, tra compagnie petrolifere e territorio. Dalla Giunta regionale - conclude Cavallo - ci aspettiamo non vane parole di circostanza ma una presa di posizione netta affinché vengano individuate in tempi rapidi soluzioni alternative a tutela dello sviluppo e del lavoro per il territorio interessato". Il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale, Piero Lacorazza, mette invece in evidenza che "la realizzazione del Centro Droni da una parte ha generato legittime e giuste aspettative di lavoro, dall'altro la rinuncia da parte di Total è emblematica del fallimento degli accordi sottoscritti dal governo Bardi. Non si tratta di rinegoziare e trovare il modo per salvare la faccia - cosa anche auspicabile - ma di rimettere in discussione tutto, approfittare di questa circostanza per aprire sulla vicenda 'petrolio' una questione nazionale. In occasione del bilancio - evidenzia l'esponente del Pd - ultima in ordine d'arrivo, avevo ribadito che tra le risorse bruciate dalle compensazioni (in due anni 100 milioni di euro per coprire il deficit in sanità) e la fragilità dei progetti No OIL la verità è stata resa chiara: Bardi ha fallito. Non bastano le minacce dell'assessore Cupparo; che magari rientreranno perché si troverà una via d'uscita. Senza il coraggio di far diventare la vicenda 'petrolio' una questione nazionale e iniziare a riaprire un confronto le minacce saranno poco più che folklore. Come è accaduto per l'acqua - conclude Lacorazza - anche sul petrolio si piega la testa e quindi anche il futuro della Basilicata".
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