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29.04.2025 - 17:54
il consigliere regionale Vizziello
E così, mentre Matera si prepara alle imminenti elezioni Comunali, il consigliere regionale oggi chiorazziano, Giovanni Vizziello, folgorato sulla via della coerenza scopre con grande sgomento che alcuni medici e infermieri si stanno candidando. Orrore. Camici bianchi in lista, prevalentemente nel centrodestra, addirittura in Fratelli d’Italia. E giù con sospetti e quel sottile equilibrismo democratico: non sarà mica che qualcuno li abbia costretti? Da un lato si dice “ammirato” per l’impegno civile dei sanitari, dall’altro però lancia il sospetto che dietro molte candidature ci siano ordini di scuderia. Peccato che Vizziello dovrebbe ricordarsi il suo passato recente: lui stesso – medico – fu candidato nel 2019 proprio con Fratelli d’Italia alle elezioni regionali e lo è stato nuovamente nel 2024 con Basilicata Casa Comune. A quanto pare il problema non è candidarsi da camice bianco. Il problema, per lui, è candidarsi da camice bianco oggi, alle elezioni comunali di Matera, con qualcun altro politicamente non affine ai suoi odierni principi. Siamo di fronte al tipico caso di memoria selettiva. Ma diamo atto al consigliere di un talento indiscutibile: riesce a vedere complotti anche dove c’è solo normale partecipazione democratica, delegittimando al tempo stesso una categoria di professionisti della salute. Ci permettiamo di ricordare che in Basilicata i medici sono sempre stati presenti nella vita politica locale: sindaci, assessori, consiglieri, presidenti di Regione. Da sinistra a destra. Persone che spesso hanno portato competenza, empatia e capacità decisionale. Forse Vizziello dovrebbe spiegare perché questo fenomeno diventa sospetto oggi, a Matera, principalmente con Fratelli d’Italia. Doppio standard? O solo campagna elettorale mascherata da moralismo strizzando l'occhio al populismo? Ma c’è di più: Vizziello rimarca con zelo che la sanità non è competenza diretta comunale. Davvero? Eppure la salute dei cittadini passa anche attraverso i servizi sociali, la mobilità, la prevenzione e mille altre scelte amministrative afferenti all'igiene urbana, al randagismo, alla chiusura di attività in caso di rischi sanitari e tutte le circostanze previste dal Testo Unico degli Enti Locali che impattano direttamente sul benessere delle persone con provvedimenti contingibili e urgenti a tutela della salute pubblica. In parole povere: la salute in senso più o meno stretto non si gestisce solo al Madonna delle Grazie o all'Asm. Ma c'è una buona notizia: la Costituzione non prevede filtri di accesso alla candidatura basati sulla professione o sull’indice di gradimento di Vizziello. Per fortuna in Italia si può ancora essere medici o infermieri e cittadini allo stesso tempo ed essere candidati e impegnati in politica senza sacrificare la professione. E se invece Vizziello volesse davvero fare chiarezza potrebbe cominciare da sé stesso: cosa c’era dietro la sua candidatura da medico in Fratelli d’Italia nel 2019? Vocazione, ambizione o pressione?
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