IL MATTINO
29.03.2025 - 12:00
Ad ascoltare attentamente il picconatore in tricolore Michele Napoli, già noto al grande pubblico nazionale per le sue stravaganti e bizzarre teorie sull'omosessualità, non che si abbia l'impressione di essere al cospetto di Nitti o Spadolini, in Basilicata dalla sanità alle infrastrutture non funziona proprio un bel niente al punto da indossare l'elmetto del cambiamento e sollecitare a gran voce una verifica della maggioranza aprendo una crisi politica che, a dirla tutta, sembra più una crisi di identità o peggio ancora un gioco di prestigio. E' vero, l'azione politica e amministrativa portata avanti fino ad oggi è stata poco più che un esercizio di marketing come se lui non fosse stato uno dei protagonisti dai banchi del centrodestra ma, in fin dei conti e lo sa bene l'ex sindaco di Potenza Mario Guarente, i suoi "strappi" non sono affatto una novità e cavalcare l’onda della critica costa solo pochi spiccioli e talvolta la resa è massima. E, in effetti, è difficile cadere nelle illusioni di qualcuno che ha contribuito nel suo piccolo e con ottimi compagni di viaggio a costruire la realtà che ora contesta, agendo da oppositore nel più comico dei teatrini funzionale, condizionale d'obbligo, ad alzare la posta in ballo e chissà lanciare l'opa su machiavelliche operazioni da manuale Cencelli. Come da copione, per ora e in attesa di un decantato cambio di passo, è tutto rientrato, era un crisi di cartone, mentre i lucani assistono con i pop corn all'ennesima commedia. Dice il generale con una buona dose di ironia: "È solo un mal di pancia".
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