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08.03.2025 - 17:13
Dal dossier di Nursing Up emerge che "il 30% di queste aggressioni verso le infermiere è caratterizzato da violenza fisica: pugni, morsi e calci, con danni fisici che includono denti saltati, ecchimosi al volto e al corpo e anche ferite gravi. In alcuni casi fratture e commozioni cerebrali. Non mancano minacce con coltelli e manganelli, con i pazienti armati che entrano indisturbati nei reparti. Addirittura pazienti che con accendini in mano intimano di dare fuoco alle nostre professioniste, come accaduto in Toscana", scrive Nursing Up. In totale, rileva il sindacato, sono 130mila le aggressioni ogni anno registrate contro gli infermieri, il 75% delle vittime sono donne. "In un sistema sanitario oggi più che mai tutto al femminile, come dicono i numeri, le infermiere italiane, che sono figlie, madri e mogli prima che professioniste, ogni giorno si ritrovano a fronteggiare aggressioni fisiche e psicologiche sempre più brutali che nessuno dovrebbe subire. È una violenza inaccettabile che deve finire", afferma il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma sottolineando che le infermiere "con il loro coraggio e la loro dedizione sono chiamate a lavorare in un sistema sanitario ormai sovraccarico e disorganizzato, ma non possono più affrontare da sole questa spirale di violenza. Sono spesso costrette a barricarsi nei reparti, spaventate dai pazienti e dai loro familiari, che a volte inscenano veri e propri raid punitivi. L'escalation di brutalità è drammatica. Il fenomeno deve essere fermato". Ma oltre la metà delle aggressioni non viene denunciata, rileva il sindacato ricordando che il 69% dei professionisti sanitari è donna (Fonte: ministero della Salute), 450.066 professioniste sanitarie nel Sistema Sanitario Nazionale sono donne (Fonte: Ragioneria dello Stato); il 77,7% delle professioniste sanitarie è una infermiera; il 76% degli iscritti agli Ordini è una infermiera. In Europa, le infermiere rappresentano l'87,5% del totale degli iscritti agli Ordini e, conclude Nursing Up, il 43% delle professioniste sanitarie in Europa denuncia almeno un'aggressione nella propria carriera.
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