IL MATTINO
Analisi
03.03.2025 - 12:43
Sono ormai trascorse quasi 72 ore dal confronto Trump-Zelensky, e ancora una volta assistiamo a una narrazione distorta, dove la propaganda si sostituisce all’interesse pubblico. La classe politica europea appare priva di visione strategica e di conoscenza storica, incapace di apprendere dalle lezioni del passato.
Nel secolo scorso, Hitler inizialmente si accordò con Stalin, salvo poi tentare la conquista della Russia, con esiti disastrosi. Oggi, l’idea di armare l’Europa contro la Russia appare altrettanto insensata. Ma altrettanto preoccupante è l’ostilità crescente nei confronti dell’attuale Presidente degli Stati Uniti, un atteggiamento che rischia di isolare ulteriormente il vecchio continente e di minarne la stabilità economica e politica.
Dietro questa deriva si celano gli interessi di élite finanziarie che, con la complicità di un’informazione compiacente, antepongono il proprio tornaconto al futuro delle nuove generazioni. Si invoca la difesa della libertà, ma si è già dimostrato come essa possa essere limitata “democraticamente” a piacimento, con un cinismo inquietante.
La vera priorità non può essere la perpetuazione del potere di pochi, ma la costruzione di una politica fondata sulla pace, perché senza pace non esiste né libertà né prosperità. L’Europa ha bisogno di una leadership capace di anteporre il bene comune agli interessi di parte, di ristabilire un equilibrio nelle relazioni internazionali e di evitare che l’errore del passato si ripeta. Il tempo per agire è ora.
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