IL MATTINO
sanità
23.01.2025 - 20:34
Matteo Salvini
Far uscire quanto prima l'Italia dall'Oms, sulla scia di quanto annunciato dal presidente Trump per gli Stati Uniti. È l'idea della Lega che ha presentato un emendamento al dl Milleproroghe e un disegno di legge in Senato per abrogare il decreto che dal 1947 unisce l'Italia all'Organizzazione mondiale della Sanità. "È uno stipendificio", il commento del senatore Claudio Borghi, capogruppo Lega in commissione Bilancio, a margine della conferenza stampa della Lega organizzata proprio per aprire il dibattito sull'argomento. Secondo il leghista l'organizzazione più che aiutare il mondo "è un centro di potere slegato da qualsiasi interesse nazionale" ed è diventata "una specie di megafono delle multinazionali del farmaco" e "di Bill Gates". Secondo il Carroccio i soldi che l'Italia versa all'Oms - circa 100 milioni - dovrebbero essere utilizzati per il Ssn o per finanziare la ricerca in iniziative per l'Africa. "Se lo stesso contributo che noi diamo all'Oms lo portiamo direttamente in Africa, magari tramite i nostri contingenti che in questo momento sono nel Niger, di sicuro - incalza Borghi - il contributo per i bisognosi sarebbe moltiplicato per 10 perché almeno non si foraggiano tutti gli stipendi di gente che ha come stipendio medio 140mila euro netti". Insieme a Borghi, anche il deputato Alberto Bagnai per il quale "la vicenda della pandemia da Covid ha dimostrato il fallimento di questa organizzazione". Bagnai, presidente della commissione Enti gestori, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del partito, inserisce quindi la proposta della Lega in un quadro più complessivo "di ripensamento delle istituzioni" nel quale quella dell'Oms "credo sia onesto riconoscerlo", dice, "non è una storia di assoluto successo". Dopo la decisione del presidente americano Donald Trump di far uscire gli Usa dall'Oms, la Lega auspica quindi una sorta di "effetto domino". Quanto ai tempi, Borghi spiega: "A noi interessa il risultato" ma qualora "il governo decidesse di assumere un'iniziativa propria e seguire per decreto quanto stanno facendo con velocità gli Stati Uniti, per noi nessun problema. Altrimenti andremo per via parlamentare". Il leghista chiarisce: "Abbiamo già depositato al decreto Milleproroghe in Senato un emendamento che, qualora accettato, consentirebbe un'uscita immediata. Ma dato che sappiamo che su queste cose è opportuno avere un dibattito abbiamo depositato oggi il ddl e faremo ovviamente di tutto perché venga calendarizzato al più presto. Quindi confidiamo anche che dal punto di vista degli alleati ci sia condivisione. Penso che debba essere una questione condivisa non solo dalla maggioranza ma anche dall'opposizione". La Lega alza il tiro ma è tiepida la reazione di Forza Italia. "Non è sufficiente che un singolo partito possa esprimere una sua posizione per decisioni di questa portata", sottolinea il capogruppo del partito alla Camera, Paolo Barelli. "I leader ne parleranno, ma a me sembra che sia un passo un po' troppo azzardato". Dissenso anche dal Pd: la deputata dem Ilenia Malavasi, componente della commissione Affari sociali della Camera, definisce la proposta "inquietante" e la inquadra come un tentativo di "riportare così l'Italia ad una condizione di arretratezza culturale e sanitaria impressionante".
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