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Potenza, il cuore di una scuola: l’appello dei 13 piccoli studenti ambasciatori di Borgo Giuliano

Gli alunni della quinta elementare si mobilitano con creatività e impegno per il loro plesso, simbolo di comunità e identità: «Salva la nostra scuola di Giuliano, iscriviti ora»

Potenza, il cuore di una scuola: l’appello dei 13 piccoli studenti ambasciatori di Borgo Giuliano

Sono 13 i bambini che frequentano la quinta elementare della scuola primaria “Il Giardino de Colori”, plesso dell’Istituto comprensivo Busciolano situato in una moderna e antisismica struttura a Borgo Giuliano di Potenza (meno di dieci minuti dal centro cittadino). In occasione dell’Open Day, che intende promuovere le iscrizioni, questi alunni della classe quinta elementare, che stanno per lasciare il plesso per frequentare la secondaria di primo grado hanno, di propria iniziativa, deciso di dare una mano alla promozione della loro scuola. Hanno disegnato il volantino promozionale, hanno scelto uno slogan e ne hanno autofinanziato la stampa, tanto che il tipografo, commosso dalla nobiltà del gesto, ha deciso di regalare il prodotto ai bambini. «Salva la nostra scuola di Giuliano, iscriviti ora». Uno slogan che, tra cuoricini e palloncini, sottolinea il forte legame che questi bambini hanno stretto con la scuola. Le maestre hanno voluto elogiarli con una lettera che evidenzia la soddisfazione per i tanti valori che il gesto contiene: «Amore per la vostra scuola, amore per il vostro borgo, lungimiranza, spirito d’iniziativa, organizzazione, spirito di gruppo, senso di responsabilità e intraprendenza». Gli alunni hanno dimostrato di avere a cuore il bene comune, una scuola in un piccolo Borgo che contribuisce all’arricchimento culturale, economico, identitario della comunità che vi risiede. Perdere le sedi periferiche in favore delle sedi centrali è un depauperamento per le comunità, per le attività commericiali, per l’attrattività del luogo. Le sedi periferiche, con i piccoli numeri, garantiscono il più delle volte una formazione solida, più personalizzata, consentono di fare attività collettive più elaborate e al contempo di essere uno studente noto e valorizzato soprattutto nei propri talenti, che emergono certamente in classi nelle quali il docente può soffermarsi sul singolo, mantenendo inalterati tutti gli standard qualitativi di docenza di programmazione e di servizi della sede centrale, il più delle volte con meno traffico. Mi piace a tal proposito citare il retore di VI sec. d.C. Coricio di Gaza, che in una sua declamazione scrive: «L’istruzione, infatti, non dipende dal luogo in cui si vive, ma è il risultato delle doti naturali e dell’esercizio».  In una società sovente indifferente e apatica verso il bene comune, il gesto di questi 13 bambini ci solleva e ci accarezza il cuore, sperando che il loro appello non resti inascoltato.

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