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Le tradizioni della Basilicata

A Tolve, San Rocco tra sacro e profano

Le immagini in esclusiva della festa patronale in onore del Santo del Comune lucano. Devoti e volontari ogni anno si vedono coinvolti nella caratteristica vestizione e svestizione della statua di tutto il suo oro ricevuto, il cui valore si pensa superi il milione di euro.

Cura, memoria e sacralità accompagnano un preciso iter: la statua viene prima vestita del mantello e degli stivali in argento e successivamente ricoperta da una rete in corda sulla quale sono accuratamente posizionati, secondo la memoria degli anziani, dei filari ai quali sono legati bracciali, anelli, collane, catenine, penne, medaglioni e orologi tutti rigorosamente in oro.

San Rocco è il santo pellegrino originario di Montepellier in Francia, protettore dal flagello della peste il cui patronato si è pian piano esteso al mondo contadino, agli animali, alle epidemie e malattie gravissime. In senso più moderno, rappresenta l'esempio di solidarietà umana, carità cristiana e del volontariato. Tolve ogni anno ne celebra il patronato organizzando due feste in suo onore capaci di attrarre visitatori e pellegrini da tutta la Basilicata. Il motivo dello sdoppiamento della celebrazione in due date, 16 agosto e 16 settembre, alcune fonti storiche lo accreditano alla vita agricola dei contadini tolvesi che ad agosto erano impegnati nei raccolti. Questo a vantaggio anche delle offerte e donazioni al santo che poteva vedere un doppio afflusso di fedeli e pellegrini. Il patrono di Tolve è noto proprio per l'enorme quantità di tesori che riceve dai suoi fedeli in segno o richiesta di grazie.
Nei festeggiamenti di agosto a Tolve si respira maggiormente un'aria di sagra, infatti il paese è addobbato da luminarie e mercati con vari prodotti tipici. Questo senza tralasciare l'aspetto più spirituale che vede la presenza di migliaia di persone in visita al santuario dove la statua di San Rocco viene messa in esposizione con tutto il suo tesoro. In donazione non gli venivano offerti solo preziosi, ma anche capi di bestiame, abiti da cerimonia, dipinti, fotografie o, in alcuni particolari casi di grazie ricevute, anche trecce. Il tutto mostrato nella vicina Casa del Pellegrino, il luogo dove vengono custoditi tutti i segni dei miracoli del Santo.
Devoti e volontari ogni anno si vedono coinvolti nella caratteristica vestizione e svestizione della statua di tutto il suo oro ricevuto, il cui valore si pensa superi il milione di euro. Per chi lo compie, il rito rappresenta un momento di grande dedizione. Cura, memoria e sacralità accompagnano un preciso iter: la statua viene prima vestita del mantello e degli stivali in argento e successivamente ricoperta da una rete in corda sulla quale sono accuratamente posizionati, secondo la memoria degli anziani, dei filari ai quali sono legati bracciali, anelli, collane, catenine, penne, medaglioni e orologi tutti rigorosamente in oro. Questa tradizione va avanti dalla prima volta in cui, secondo una legenda, la statua venne ritrovata nelle campagne limitrofe al comune lucano dopo essere stata abbandonata dalle truppe francesi in ritirata nel XVI secolo immolando San Rocco a santo patrono di Tolve.

Foto © Gianfranco Vaglio

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