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Il segretario nazionale del Pd in calo

Renzi a Foggia ha meno appeal di Di Battista

Nonostante il Giordano pieno (circa 500 persone) e il maxi schermo fuori, il Presidente del Consiglio non riempie piazza Cesare Battisti, antistante il teatro, che per il leader del Movimento 5 Stelle (alle 17 di giovedì scorso) superava le mille persone

Comunicativamente brillante (ottimo il "ricalco" sulla partita Foggia-Cantanzaro), ma sostanzialmente non più attraente come una volta: questo il Matteo Renzi che si è visto nella serata di oggi a Foggia, tappa del suo tour elettorale a sostegno della riforma costituzionale su cui i cittadini sono chiamati a pronunciarsi il 4 dicembre prossimo con il referendum

Va dato atto al Pd di Capitanata (il segretario Raffaele Piemontese, la deputata Colomba Mongiello, la segretaria organizzativa Lia Azzarone) di aver svolto un ottimo lavoro organizzativo, anche se gli "ordini" imposti dall'entourage di Renzi lo hanno reso molto antipatico all'agibilità giornalistica: niente interviste, niente presenza in giro per il teatro, persino solo foto senza flash, e tutti raccolti nel loggione con posti riservati. Questioni di sicurezza, la giustificazione, resa plausibile dalla corposa presenza di agenti di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, in borghese in ogni angolo del teatro, blindatissimo anche all'esterno, dove non non si sono registrate manifestazioni di protesta ma qualche lamentela della gente che voleva entrare al Giordano, già reso ampiamente disponibile da parte del Dirigente Carlo Dicesare. 

Così, lo show di Renzi si è potuto svolgere come da copione, nel rappresentare le ragioni del "si" alla sua riforma, tra una stoccata e l'altra ai suoi avversari, con cui in verità si è scusato per averli definiti "accozzaglia". All'incontro con il Premier-segretario nazionale del Pd non si sono presentati gli attivisti e dirigenti del partito contrari alla riforma Renzi (quelli vicino a Michele Emiliano e quelli riuniti nei comitati del No). In prima fila, invece, c'erano i parlamentari Michele Bordo, Colomba Mongiello, i vertici locali di Confindustria e il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi al quale Renzi sembra abbia detto: «Su Energas hai il mio impegno». Vedremo se servirà davvero a scongiurare la realizzazione dell'ecomostro da 600 milioni di litri di Gpl. Dal loggione, poi, svettava un visibile stendardo della Coldiretti, evidentemente schierata con il Presidente del Consiglio.

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