IL MATTINO
Il derby
31.08.2025 - 08:33
Nel derby appulo-lucano tra Potenza e Audace Cerignola, la rete è rimasta inviolata ma la partita ha raccontato molto: intensità, capovolgimenti di fronte, due palle-gol nitide sciupate da Petrungaro e Cuppone, e la sensazione che il campionato (per entrambe) si stia accendendo sul piano dell’identità.
Chi ha detto che uno 0-0 è sinonimo di noia? Nel derby appulo-lucano tra Potenza e Audace Cerignola, la rete è rimasta inviolata ma la partita ha raccontato molto: intensità, capovolgimenti di fronte, due palle-gol nitide sciupate da Petrungaro e Cuppone, e la sensazione che il campionato (per entrambe) si stia accendendo sul piano dell’identità. La squadra di Maiuri incassa il secondo pareggio consecutivo: sfiora la vittoria, resta imbattuta, ma rimanda l’appuntamento con la prima gioia piena della stagione. Il tutto in un contesto dal sapore antico: sfida di confine, tra Puglia e Basilicata, con il derby appulo-lucano che conferma il suo fascino ruvido e romantico.
UNO 0-0 CHE RACCONTA PIÙ DI QUANTO SEMBRI
Il primo tempo è stato un piccolo catalogo di transizioni: ritmi alti, squadre corte, immediata ricerca della verticalità. Potenza e Cerignola si sono affrontate a viso aperto, senza timori reverenziali. La fotografia della frazione sta tutta in due episodi: Petrungaro, per il Potenza, e Cuppone, per il Cerignola, arrivano a tu per tu con i rispettivi portieri e sprecano due occasioni che, in giornate più lucide, finiscono spesso in fondo al sacco. Ecco la differenza sottilissima tra lo 0-0 e il match che svolta: un controllo più pulito, un ultimo tocco meno frenetico, un mezzo tempo di anticipo negli inserimenti.
# LE OCCASIONI: PETRUNGARO E CUPPONE A UN PASSO DALL’EPILOGO
Quando ti presenti davanti al portiere, la porta sembra grande come un’autostrada o stretta come la cruna di un ago: dipende dalla testa, prima ancora che dai piedi. Petrungaro ha avuto il pallone buono per indirizzare la gara del Potenza; Cuppone, specularmente, ha avuto la stessa chance per l’Audace Cerignola. Entrambi hanno mancato l’appuntamento con la gloria. Non è solo cronaca: è un indicatore di come le due squadre riescano a produrre azioni pulite nonostante la densità centrale e i raddoppi sulle corsie. La creazione dell’evento c’è, l’esecuzione finale è da mettere a punto.
# RITMI E TRAME: CAPOVOLGIMENTI E LETTURE IN CORSA
Il derby ha confermato una tendenza chiara: la volontà di alzare i giri del motore fin dall’avvio, lapidaria nel testo della gara. Continui capovolgimenti di fronte hanno reso la sfida elastica e imprevedibile. Potenza e Cerignola hanno provato a pungere sia in conduzione che con giocate tra le linee, cercando ampiezza per aprire il blocco avversario e poi corridoi interni per rifinire. Nella ripresa, identico canovaccio: ritmo alto, intensità nella pressione, linee difensive aggressive, senza però la giocata risolutiva. È il classico “partita da episodi” in cui l’episodio non arriva.
# LA LENTE SU MAIURI: CONTINUITÀ, EQUILIBRIO E IL PESO DEI PUNTI
Per la squadra di Maiuri è il secondo pareggio consecutivo. Dati alla mano, significa due segnali: coesione difensiva e identità già rintracciabile nella struttura. Manca la scintilla della prima vittoria stagionale, vero spartiacque emotivo. Ma restare imbattuti in avvio è benzina mentale e tecnica: consente di lavorare con serenità, smussare gli spigoli dell’ultimo passaggio, affinare tempi d’inserimento e sincronismi tra mediani e attaccanti. La scelta—implicita ma leggibile—è un equilibrio pragmatico: non disdegnare il rischio, ma sempre dentro un’architettura che protegge l’area e difende il risultato minimo.
## DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA: LUCIDITÀ, LETTURE E ULTIMO PASSAGGIO
La partita ha mostrato bene dove si decide il destino di un derby così tirato. Primo: la lucidità nell’ultimo terzo di campo. Qui Potenza e Cerignola sono arrivate con buona continuità, senza però la ferocia chirurgica necessaria. Secondo: le letture difensive sull’uomo che va in profondità. Il timing dei centrali e dei terzini nel salire e nel coprire la diagonale ha cancellato un paio di potenziali imbucate. Terzo: le palle inattive, oggi più occasione persa che arma. In un match da margini sottili, basta un corner ben battuto per cambiare il racconto.
## I PORTIERI E LA TENUTA DELLA LINEA: QUANDO IL “CLEAN SHEET” PESA
Non è un caso che lo 0-0 arrivi dopo 90 minuti di ritmo. Significa che i portieri sono stati reattivi nelle uscite e che le linee difensive hanno comunicato bene. L’imbattibilità non nasce dal caso: nasce da distanze corte, dai raddoppi puntuali sugli esterni e da una gestione matura delle transizioni negative. Potenza e Cerignola, sotto questo profilo, hanno messo un mattone importante nel cantiere della stagione.
# COSA SIGNIFICA PER POTENZA E PER CERIGNOLA
Per il Potenza, il segnale è duplice: c’è la capacità di creare e la tenuta per non sbracare quando la partita si apre. Per l’Audace Cerignola, il bicchiere è mezzo pieno: squadra solida, in grado di sfiorare il colpo grosso con Cuppone e di reggere il contraccolpo emotivo dell’occasione mancata. In un campionato lungo, il pareggio con imbattibilità preservata non è un brodino caldo: è un punto che pesa, soprattutto se incastonato in una prestazione di carattere. Il tema, adesso, è trasformare la produzione offensiva in gol: stessa mole, più precisione. La squadra di Maiuri lo sa bene, perché è già al secondo pari di fila, e la prima vittoria stagionale—quella che cambia il vento nello spogliatoio—resta lì, a portata di correzione.
### IL DERBY APPULO-LUCANO NELLA BUSSOLA DELLA STAGIONE
Il fascino di una sfida di confine—tra Potenza e Cerignola—sta anche nella misura con cui ridisegna le certezze altrui. Allo stato dei fatti, entrambe le squadre escono con una bussola più chiara: tempi di pressione buoni, capacità di verticalizzare, difese che non sbandano sotto ritmo. È mancata la zampata, sì. Ma quando il contesto è già competitivo e l’energia è alta, la finitura arriva per somma di tentativi, non per colpo di fortuna.
# LA FOTOGRAFIA CHE RESTA: IMBATTIBILITÀ E MARGINI DI CRESCITA
La cronaca è asciutta, la lettura è ampia. Potenza e Cerignola si dividono la posta, conservano l’imbattibilità e alimentano la narrativa di un derby vivo, anche senza gol. Petrungaro e Cuppone incarnano il paradosso della serata: attaccanti capaci di crearsi la chance, ma a cui è mancato l’istante risolutivo. È il calcio che a volte ti bacia e a volte ti prende in contropiede. Quale sarà la prossima giocata? La risposta è nelle sedute di allenamento che verranno: stesse trame, un pizzico di cinismo in più. Ed è proprio lì che si gioca la differenza tra un buon pareggio e una vittoria che pesa.
# I TABELLINI
POTENZA (4-3-3): Alastra; Adjapong, Bachini, Camigliano, Burgio; Siatounis (44’st De Marco), Felippe (32’st Maisto), Erradi (32’st Castorani); Petrungaro, Anatriello (26’st Selleri), D’Auria (44’st Mazzeo). A disp.: Cucchietti, Guiotto, Landi, Riggio, Balzano, Ragone, De Marco, Novella, Bura, Gabriele. All. De Giorgio.
CERIGNOLA (3-5-2): Greco; Cocorocchio, Martinelli, Visentin; Russo (44’st Ingrosso), Vitale, Bianchini, Cretella (29’st Sainz Maza), D’Orazio (15’st Spaltro); Emmausso (29’st Dabizas), Cuppone (44’st Faggioli). A disp.: Fares, Velizar, Sabbatani, Ballabile, Giuliodori, Moreso, Ruggiero, Parlato. All.: Maiuri
Arbitro: Madonia di Palermo (Chichi di Palermo - Romaniello di Napoli). Quarto ufficiale: Liotta di Castellammare di Stabia.
Reti: -
Note: Ammoniti: Visentin e Bianchini (C). Annullato al check Fvs un gol ad Anatriello (P) al 10’st. Statistiche: tiri totali: 11-4, angoli: 2-9. Recupero: 0’pt, 5’st. Spettatori: 3.024 per un incasso lordo di 33.530 euro.
edizione digitale
Il Mattino di foggia